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Whirlpool: “No alla chiusura del sito di Napoli”, Di Maio firma la revoca dei fondi

La risposta dell'azienda al vicepremier Luigi Di Maio che aveva minacciato la revoca di 15 milioni di euro di incentivi

Pubblicato:11-06-2019 12:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:23
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ROMA – “In linea con il Piano Industriale firmato lo scorso ottobre, l’Azienda non intende procedere alla chiusura del sito di Napoli, ma e’ impegnata a trovare una soluzione che garantisca la continuita’ industriale e i massimi livelli occupazionali del sito”. E’ quanto si legge in una nota dell’azienda. Whirlpool Emea “riconferma la centralita’ dell’Italia e la volonta’ di continuare a lavorare con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione condivisa. Nel corso dell’incontro al Ministero previsto per domani, 12 giugno, ci auspichiamo di poter iniziare il percorso con le istituzioni presenti e le organizzazioni sindacali volto a risolvere la vertenza”.

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WHIRLPOOL: RAMMARICO PER PAROLE DI MAIO, MAI DISDETTO ACCORDO

“Con rammarico Whirlpool Emea prende atto della dichiarazione rilasciata questa mattina a radio RTL dal Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, di voler revocare gli incentivi concessi e di bloccare il pagamento su quelli richiesti, pur non avendo l’Azienda mai proceduto ad alcuna disdetta dell’accordo siglato”. E’ quanto si legge in una nota dell’azienda


WHIRLPOOL. DI MAIO FIRMA ATTI PER REVOCA SOLDI: FINITA EPOCA BENGODI

“Ho di fronte tre atti di indirizzo con cui dico alle direzioni del ministero del Lavoro, del ministero dello Sviluppo economico e ad Invitalia di revocare i soldi degli italiani che sono stati dati a Whirlpool in questi anni perche’ non ha tenuto fede agli accordi”. Lo dice il vicepremier e ministro Luigi Di Maio in un video pubblicato su facebook.

“Verificheremo fino all’ultimo euro che potremo togliere- continua-. E spero che mercoledi’ quando verranno al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, possano venire a miti consigli perche’ qui non si scherza ed e’ finita l’epoca del bengodi in cui si viene in Italia e fai quello che vuoi con i lavoratori italiani, con le imprese italiane. E poi te ne vai dopo che hai preso i soldi”.

“Comincio a firmarle davanti a voi- dice ancora Di Maio nel rifmare i tre indirizzi-. Spero veramente che ci possano ripensare, ma io intanto vado avanti perche’ se credono di avere a che fare con quelli di prima hanno sbagliato governo”.

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