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A Genova sciopero e corteo dei ‘camalli’ tra cori e striscioni

I lavoratori portuali genovesi hanno aderito allo sciopero nazionale di 24 ore dei portuali, indetto da Fit, Filt e Uiltrasporti

Pubblicato:11-05-2018 11:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:52

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GENOVA – Varchi chiusi, camion in sosta lungo le vie cittadine, corteo da lungomare Canepa alla Prefettura e forti ripercussioni sul traffico. Sono le conseguenze dello sciopero nazionale di 24 ore dei portuali, indetto da Fit, Filt e Uiltrasporti, a cui questa mattina hanno aderito in massa anche i lavoratori genovesi. Braccia incrociate contro l’autoproduzione, ovvero la scelta degli armatori di utilizzare personale di bordo per la sistemazione dei container sulle navi e non, appunto, i portuali.

“Contro l’autoproduzione: stop alla concessione” si legge in uno striscione. E ancora: “Il lavoro non è un privilegio. Futuro certo“. Nei giorni scorsi, memore del traffico cittadino completamente paralizzato durante le ultime giornate di sciopero indette dai “camalli”, il Comune aveva messo a punto un piano di emergenza invitando i genovesi a limitare l’uso della auto e predisponendo alcune aree di sosta per circa 500 tir attesi.

PRESIDIO SOTTO AUTORITA’ PORTUALE

Deviazione imprevista per il corteo dei portuali genovesi che questa mattina hanno aderito allo sciopero nazionale contro l’autoproduzione. Prima di puntare verso la Prefettura, dove una delegazione incontrerà il prefetto Fianma Spena, tra cori da stadio, bandiere e fumogeni i “camalli” si sono diretti sotto palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità portuale, per un breve presidio.





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