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Donazzan bacchetta i Questori: “Scuola non è zona franca”

VENEZIA - L'assessore al lavoro e alla formazione Elena Donazzan

Pubblicato:11-04-2016 15:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:33

Elena Donazzan
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donazzanVENEZIA – L’assessore al lavoro e alla formazione Elena Donazzan critica i questori del Veneto sulla presenza e il ruolo delle forze dell’ordine nella scuola. E chiede loro un incontro. Reagisce così, Donazzan, dopo aver saputo che nei giorni scorsi un preside che aveva richiesto l’intervento della polizia e dei cani antidroga sospettando che all’interno della scuola avvenisse spaccio di stupefacenti, si è sentito rispondere che per indicazioni dall’alto gli agenti non sarebbero potuti entrare nell’istituto “perché il loro ruolo non deve essere invasivo”.

“Credo sia necessario un ragionamento ad ampio spettro, sereno ma costruttivo, perché la scuola non può essere una zona franca, ma è un luogo di formazione e di condivisione di regole e di cultura“, dichiara Donazzan, che ricorda l’ultimo rapporto sui giovani condotto dalla Fondazione Toniolo, che rivela come uno studente su cinque sia stato testimone di atti di bullismo, uno su otto di episodi di spaccio e consumo di droga e uno su quattro di atti di prevaricazione tra gli alunni.

L’assessore ha chiesto e ottenuto la collaborazione gratuita di Daniela Lucangeli, ordinario di psicologia dello sviluppo all’università di Padova e consulente dell’Osservatorio nazionale sull’infanzia, e della psicoterapeuta Vera Slepoj, presidente della Federazione italiana degli psicologi. Ha chiesto loro “di aiutarmi, in questo difficile momento per sostenere la scuola veneta nell’affrontare i temi dell’educazione all’affettività e al rispetto di sé e della propria comunità. Una collaborazione autorevole e preziosa, offerta a titolo gratuito, per costituire una task force di competenze educative da mettere a disposizione della scuola e delle famiglie”, conclude Donazzan, chiarendo che “la Regione non intende lasciare soli gli insegnanti nell’affrontare queste problematiche difficili e complesse né ignorare che la scuola ha bisogno del sostegno e della collaborazione di genitori responsabili e consapevoli”.


di Fabrizio Tommasini, giornalista

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