NEWS:

Crisi latte a Genova, la Cgil chiede un tavolo istituzionale

GENOVA - "Di fronte alla grave situazione

Pubblicato:11-04-2016 11:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

quote latte

GENOVA – “Di fronte alla grave situazione provocata dalla multinazionale Parmalat-Lactalis, a danno degli allevatori genovesi e di un settore così importante per l’economia della Liguria e per la tutela ambientale del territorio e delle sue tipicità, sono necessari passi immediati e condivisi. Flai-Cgil, mentre condanna il ricatto economico della multinazionale e ricorda come l’interruzione del contratto contraddica impegni e garanzie neppure troppo lontane, si associa al lavoro della Città metropolitana per difendere questo settore economico e per cercare anche nuove forme di commercializzazione del latte genovese impedendo che 6 mila litri di latte vengano distrutti ogni giorno. Flai-Cgil chiede la convocazione di un tavolo che riunisca istituzioni, produttori, rappresentanti dei lavoratori per risolvere la situazione“.

latteLo scrive in una nota il segretario generale Flai Cgil Genova, Laura Tosetti, in merito alla vertenza della crisi del latte genovese esplosa lo scorso fine settimana. Nella giornata di ieri, facendo seguito all’allarme lanciato venerdì dall’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai, Comune di Genova e Città metropolitana hanno annunciato l’avvio di un percorso perindividuare forme straordinarie di commercializzazione del latte da parte dei produttori” delle vallate genovesi perché “sarebbe economicamente e moralmente inaccettabile lo spreco di latte invenduto”.


Sul tema sono intervenuti anche il Pd, attraverso il commissario regionale David Ermini, il segretario provinciale Alessandro Terrile e il vicepresidente del consiglio regionale Pippo Rossetti, e consiglieri regionali di M5S, Alice Salvatore e Marco De Ferrari. Intanto, la pagina Facebook di Parmalat è stata subissata di critiche e inviti al boicottaggio dei prodotti della multinazionale, senza per il momento alcuna risposta ufficiale dalla multinazionale.

di Simone D’Ambrosio, giornalista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it