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Governo, Conte: “Oggi il taglio della prima lamiera per il nuovo Ponte di Genova”

"Annuncerò anche le prime tappe del tour sui cantieri delle infrastrutture che sbloccheremo per far ripartire il Paese"

Pubblicato:11-03-2019 10:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:12
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ROMA – “Oggi sarò a Valeggio sul Mincio (Verona) per l’inaugurazione dello stabilimento ‘Fincantieri Infrastructure’. In questa occasione verrà effettuato il taglio della prima lamiera destinata alla costruzione del nuovo Ponte di Genova. Oggi annuncerò anche le prime tappe del tour sui cantieri delle infrastrutture che sbloccheremo per far ripartire il Paese”. Cosi’ il presidente del consiglio Giuseppe Conte su Facebook.

CONTE: RICOSTRUZIONE SIMBOLO RINASCITA DEL PAESE

“Il crollo del ponte Morandi e’ una ferita profonda che ha lasciato traumi che certo non si cancellano nei familiari, in Genova e nell’intera comunita’ nazionale. Ha rivelato, anche in modo scioccante, la vulnerabilita’ delle nostre infrastrutture che in qualche caso risalgono agli anni ’60 e ’70. Sta a noi fare in modo che quell’immagine non rappresenti solo l’iconografia del dolore ma della rinascita del paese”,  ha dichiarato Conte.

BONO: POSSIAMO ANTICIPARE FINE LAVORI DI 15 GIORNI

“Del ponte si parla in tutto il mondo, è diventata una delle questioni più importanti. Caro presidente, le posso assicurare che ce la metteremo tutta non solo per farlo nei tempi previsti ma anche per anticiparli: già oggi possiamo dire che 10-15 giorni di anticipo li possiamo realizzare“. Lo annuncia l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, al presidente del consiglio, Giuseppe Conte, questa mattina a Valeggio sul Mincio (Verona) . Il cronoprogramma per la costruzione del nuovo viadotto prevede l’inizio dei lavori il prossimo 31 marzo, in contemporanea alla prosecuzione dei cantieri di demolizione.


Il ponte dovrebbe essere inaugurato entro il 15 aprile 2020. “Quando mi è stato chiesto che cosa potevo fare per Genova- ricorda Bono- ho detto: ‘Il ponte’. Qualcuno si è messo a ridere ma noi sapevamo di poterlo fare. Già un paio di anni fa siamo entrati in questo settore non per fare concorrenza ai privati ma per impedire che sparisse dalla scena mondiale. Quando sparisce un settore, non sparisce solo occupazione ma anche la cultura che si porta appresso”.

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