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Referendum Trivelle, Lacorazza: “Italiani esclusi dai talk show”

POTENZA - “La tv, a partire da quella del servizio

Pubblicato:11-03-2016 14:46
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

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veneto_trivellePOTENZA – “La tv, a partire da quella del servizio pubblico, deve attraversare il senso di inquietudine dell’opinione pubblica. Il fatto che nelle trasmissioni di intrattenimento e nei talk show non si parli del referendum del 17 aprile è una scelta non condivisibile, che chiama in causa la sensibilità dei direttori di rete e dei conduttori. E’ necessario che in queste trasmissioni i cittadini vengano informati correttamente e possano conoscere le ragioni che hanno spinto nove Assemblee legislative regionali e promuovere il referendum del 17 aprile”. E’ quanto afferma Piero Lacorazza, presidente del Consiglio regionale della Basilicata, capofila delle Regioni referendarie.
“Se poi – aggiunge Lacorazza -, addirittura, come riportato oggi da “Il Fatto Quotidiano” (Trivelle, si vota fra un mese e nessuno sa ancora niente), in Rai per i programmi che non riguardano l’informazione ‘si chiede di firmare una liberatoria che vieta di parlare di trivelle’, vuol dire che siamo proprio alla frutta. E invitiamo l’Agcom e la Commissione di vigilanza Rai a verificare se effettivamente è stata adottata questa direttiva. Non si può impedire che gli italiani, le loro preoccupazioni, le loro ansie, i loro problemi (e fra questi anche il timore che il nostro mare possa essere compromesso dalle attività petrolifere) vengano esclusi dai talk show televisivi”.

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