ROMA – Si apre con una contestazione all’assessore alla Cultura Davide Conte e al protettore agli studenti Elena Trombini la commemorazione di Francesco Lorusso, lo studente di Lotta continua ucciso 39 anni fa a Bologna.
Una quindicina di studenti del collettivo Hobo ha infatti gridato ai rappresentanti istituzionali di andarsene, accusandoli di far parte delle istituzioni che “furono i mandanti dell’omicidio di Lorusso” e attaccandoli per “la militarizzazione dell’Università” che, a loro dire, è in corso in queste settimane. Le contestazioni, comunque, scandite da slogan come “nessuna memoria condivisa” e “Francesco è vivo e lotta insieme a noi”, non sono sfociate in incidenti. Né Conte né Trombini hanno voluto commentare gli attacchi del collettivo nei loro confronti.
AMICI LORUSSO: “INTITOLIAMOGLI AULA ATENEO” – “Questa mattina abbiamo chiesto all’Università di intitolare un’aula a Francesco Lorusso, vedremo come andrà a finire”. Il portavoce dell’Associazione “Francesco Lorusso” Mauro Collina lancia all’Ateneo la proposta di ricordare così Lorusso all’interno dell’Università, perché, aggiunge, “perché la memoria sia condivisa dobbiamo trasmetterla ai giovani“. Collina minimizza, invece, le contestazioni messe in atto dal collettivo Hobo pochi minuti prima, affermando che “ci stanno, e se non diventano violente sono del tutto legittime”.
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