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India, film su ex premier Singh divide il paese: “Lo infanga”

ROMA - Fa discutere in India il film 'The accidental prime minister' (letteralmente, 'Il primo ministro accidentale'), la cui uscita

Pubblicato:11-01-2019 07:55
Ultimo aggiornamento:11-01-2019 07:55
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ROMA – Fa discutere in India il film ‘The accidental prime minister‘ (letteralmente, ‘Il primo ministro accidentale’), la cui uscita nelle sale è prevista per oggi, 11 gennaio. A pochi mesi dalle elezioni generali previste in primavera, la pellicola dipinge a tinte fosche la carriera politica di Manmohan Singh, premier dal 2004 al 2014 eletto con l’Alleanza progressista unita guidata da Sonia Gandhi. Il film è stato additato come uno strumento di propaganda: la settimana scorsa, il profilo Twitter del partito al governo, il Bjp, ha condiviso il trailer appena uscito del film, definendolo “storia affascinante di come una famiglia ha tenuto il Paese in ostaggio per dieci lunghi anni”.

Dopo la pubblicazione del tweet, il video è stato visto da 63 milioni di persone. Basata su un libro omonimo del 2014, la pellicola è interpretata dagli attori Anupam Kher e Akshaye Khanna, entrambi imparentati con politici legati al Bjp del premier Narendra Modi. Kher ha inoltre dichiarato in più occasioni il suo sostegno al primo ministro in carica.


Sabato, la stilista Pooja Mahajan ha denunciato il film presso la Corte suprema di Nuova Delhi e la sua dichiarazione sarà oggetto di un’udienza la prossima settimana. Per Mahajan, i produttori del film hanno “deliberatamente cercato di infangare l’immagine di Manmohan Singh, della presidente della Upa Sonia Gandhi e di Rahul Gandhi. “Il film è stato fatto esattamente in vista della stagione elettorale” ha detto la promotrice dell’appello parlando alla stampa indiana: “Penso che dia un messaggio sbagliato“.

“Quando gli spettatori vanno al cinema per vedere un film – ha commentato Kher – non lo fanno come elettori. Ma, sì, quando escono, il film potrebbe farli riflettere: il cinema e la politica non possono essere separati, sono uno il riflesso dell’altra”.


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