NEWS:

Nuovo allestimento, mostre e caffetteria: ecco come cambia volto il Museo Barberini Corsini

Barberini Corsini Gallerie Nazionali presenta il suo nuovo corso, che trasformera' il museo in un luogo di incontro e di ritrovo

Pubblicato:11-01-2017 16:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:47

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Un allestimento rinnovato, percorsi multimediali, due grandi mostre, sito web e logo pronti. Poi, in futuro, una caffetteria, un bookshop e altri 700 metri quadrati di esposizione museale. Barberini Corsini Gallerie Nazionali presenta il suo nuovo corso, che trasformera’ il museo in un luogo di incontro e di ritrovo per un pubblico variegato “che amera’ tornare a trovarci piu’ volte” e che avra’ a disposizione un biglietto integrato e anche un abbonamento annuale.

Flaminia Gennari Santori firma la rivoluzione delle due Gallerie nazionali d’arte antica di Roma, divenute autonome nel luglio del 2015 con la riforma voluta dal ministero dei Beni culturali. Prima di allora, “questo museo non esisteva”, ricorda la direttrice in carica da un anno. E invece Barberini e Corsini “vantano un’unicita’ e una storia che pochi musei al mondo possono raccontare in maniera così vivida“.

In effetti, la collezione conta capolavori come Giuditta e Oloferne di Caravaggio e il Trionfo della Divina provvidenza di Pietro da Cortona ed e’ in grado di regalare uno sguardo sulla storia dell’arte e la cultura europea sei-settecentesca di cui i Barberini e i Corsini furono protagonisti.


“Abbiamo trovato un fil rouge che attraversa le collezioni e delinea la ragion d’essere di questo museo”, ha spiegato la direttrice che oggi con il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha illustrato le novita’. A partire dalle due nuove mostre in programma dal 12 gennaio: ‘Il pittore e il gran signore. Batoni, i Rezzonico e il ritratto d’occasione’, fino al 23 aprile e dedicata al ritratto del principe Abbondio Rezzonico realizzato da Pompeo Badoli nel 1766, recentemente acquisito dal Mibact, e ‘Mediterraneo in chiaroscuro. Ribera, Stomer e Mattia Preti da Malta a Roma’ che fino al 21 maggio esporra’ alcuni dei principali capolavori caravaggeschi della collezione del Muza (Heritage Malta), messi a confronto per la prima volta con opere della collezione romana. Il 2017 sara’ l’anno delle collaborazioni con altre grandi realta’ museali del mondo, come il Metropolitan di New York, il Louvre e il Prado, ma anche di un nuovo allestimento multimediale che offrira’ ai visitatori un’introduzione tematica al museo, sottolineando gli intrecci tra le vicende architettoniche, la storia della famiglia e il ruolo di Palazzo Barberini nella Roma barocca. Anche la Galleria Corsini, unica quadreria romana settecentesca rimasta intatta, si avvarra’ di un’applicazione multimediale che migliorera’ la fruibilita’ della collezione. Ma non solo, perche’ il Palazzo dara’ anche la possibilita’ di visitare i cantieri di restauro che in particolari occasioni verranno resi accessibili.

Nella seconda meta’ del 2018 si concludera’ anche il riallestimento di Palazzo Barberini che potra’ contare su altri 700 metri quadrati del piano nobile passati dal ministero della Difesa a quello dei Beni culturali, e dunque al museo. “Grazie ai 9 milioni di euro arrivati dal Cipe- ha specificato la direttrice- completeremo i restauri delle facciate del Palazzo, realizzeremo una caffetteria e un bookshop e, con l’acquisizione del piano nobile, tra meno di un anno finiremo i lavori per l’adeguamento di questi ulteriori 700 metri quadrati”.

Una “bella storia” quella di Barberini Corsini, che per Franceschini rappresenta “la prova di come la riforma e il lavoro dei direttori e di tutti i dipendenti stia portando dei frutti. Il punto di partenza- ha ricordato il ministro- era che i musei italiani, pur avendo collezioni straordinarie, non esistevano dal punto di vista giuridico. Non e’ solo una questione di collezione importante e affidamento dei servizi- ha aggiunto il ministro- ma avere una istituzione che fa ricerca, didattica, mostre con cui valorizzare queste collezioni e servizi di qualita’. E’ questa e’ proprio la storia di Palazzo Barberini che aveva enormi potenzialità inespresse”.

Con la riforma, che ieri ha visto il suo passaggio conclusivo con l’istituzione del Parco archeologico del Colosseo, “si sta ricostruendo un sistema museale- ha concluso il ministro- e Palazzo Barberini e’ la dimostrazione che il cambiamento sta procedendo”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it