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Giovani e occupazione: sono cambiate le priorità

Intervista a Marco Centra, responsabile della Struttura lavoro e professioni dell'Isfol. Ormai per i giovani "al primo posto c'è l'aspetto remunerativo", non più "la realizzazione dei propri ideali"

Pubblicato:10-12-2015 15:57
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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ROMA – I giovani sono “il segmento della popolazione che più ha pagato l’impatto della crisi occupazionale, i tassi di disoccupazione giovanile passati dal 20% a oltre il 40% in pochi anni”. E “i nostri dati dicono che le priorità della componente giovanile sono cambiate”. A spiegarlo alla Dire è Marco Centra, responsabile della Struttura lavoro e professioni dell’Isfol, e docente presso il Dipartimento di Statistica dell’Università La Sapienza di Roma.
 donne lavoro
Ormai per i giovani “al primo posto c’è  l’aspetto remunerativo”, non più “la realizzazione dei propri ideali”. E ancora: “dopo 5 anni di crisi, i giovani sono interessati a sostenersi”, mentre una volta si pensava “alla famiglia e poi percorso lavorativo, coerente con quanto investito in percorso formativo”.
Secondo Centra, “due sono le cose positive per la componente giovanile: la commissione europea che ci ha finanziato il programma Garanzia Giovani per attivare le politiche attive che possono favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani”. Altro punto positivo “l’aumento del contratto a tempo indeterminato, che ha riguardato tutte le età. Non ha escluso la componente giovanile. È un segnale positivo dal momento che creerà un aumento dell’occupazione giovanile e permetterà alle imprese di incorporare competenze e novità di cui sono portatori i giovani”.
A proposito dell’alternanza scuola-lavoro, infine, “aspettiamo di vedere come sarà implementato il nuovo provvedimento e quali saranno gli effetti. C’è bisogno di tempo per valutare quelli del provvedimento e capire se ci sono rapporti di causa/effetto”.

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