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Fra 10 anni San Marino sarà “Epatite C free”

SAN MARINO - Sul Titano i casi noti di epatite C cronica sono circa 90. Tre hanno appena

Pubblicato:10-12-2015 15:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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SAN MARINO – Sul Titano i casi noti di epatite C cronica sono circa 90. Tre hanno appena terminato un nuovo ciclo di cure e sono guariti, mentre entro fine 2016 i 13 casi considerati più gravi affronteranno lo stesso iter inaugurando un progetto che intende portare, entro 10 anni, a quello che il segretario di Stato alla Sanità, Francesco Mussoni, definisce “un Paese epatite C free“.
Le parole del segretario di Stato vengono pronunciate durante la conferenza stampa in cui questa mattina, nella cornice di Palazzo Pubblico, ha presentato ai cronisti il piano con cui l’Istituto per la sicurezza sociale dichiara guerra alla malattia. Le armi utilizzate, spiega al suo fianco il direttore sanitario dell’Iss, Dario Manzaroli, “sono farmaci all’avanguardia” con una riuscita stimata in oltre 9 casi su 10.

EpatitePer far capire il valore del ‘salto in avanti’ interviene il gastroenterologo Marco Marzioni, membro del gruppo tecnico che ha adottato il progetto: “Fino a pochi mesi fa le terapie presenti prevedevano una cura di circa un anno e mezzo con molti effetti collaterali e una percentuale di guarigione del 30-40%- spiega il medico- mentre ora si può fare affidamento su un ciclo di 3 mesi senza disturbi indesiderati e con una risposta superiore al 90%“. Di qui la valutazione: “La portata di questa soluzione ha un impatto pari a quello portato dall’avvento degli antibiotici”.
Per portare i nuovi farmaci sul Titano l’Iss ha stretto un patto con la multinazionale Abbvie di Chicago, negli Stati Uniti, alla quale pagherà quello che viene definito un “prezzo particolare”. Otterrà inoltre, fra le altre cose, il necessario supporto per una campagna di comunicazione e prevenzione che prenderà il via nel marzo prossimo.

“Spesso i pazienti vanno incontro a conseguenze come la cirrosi epatica o il tumore al fegato- spiega Manzaroli- con costi elevati per la collettività”. Con il nuovo progetto “abbracciamo due scelte, una morale e una legata ai costi”.
La scaletta dei lavori prevista dall’Iss, oltre ai 3 casi che hanno già affrontato la cura, prevede il trattamento per tutte le persone malate di epatite C cronica. Ma parallelamente esiste l’esigenza di individuare “chi è malato e non lo sa- spiega Anna Chiara Piscaglia, gastroenterologa dell’ospedale di Stato di San Marino- queste persone potrebbero essere almeno 200 a San Marino”. A loro si aggiungono i 90 casi conosciuti.


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