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Migranti, scambio di accuse tra Salvini e Malta: “Atto ostile, l’Italia è sotto attacco”

La Guardia costiera maltese avrebbe intercettato una imbarcazione con 13 immigrati a bordo e gli avrebbe indicato la rotta verso l’Italia.

Pubblicato:10-11-2018 10:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:46
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ROMA – La Guardia costiera maltese ha intercettato una imbarcazione con 13 immigrati a bordo: anziché portarla al sicuro ha fornito all’equipaggio una bussola per indicare la rotta verso l’Italia. Poi, spiegano fonti del Viminale, ha dato acqua, due taniche di benzina e giubbotti di salvataggio di marca ‘Mecca Marine’, azienda maltese e che produce anche le uniformi della Marina de La Valletta. L’imbarcazione con 13 persone è quindi arrivata a Lampedusa, dove gli immigrati (dieci tunisini e tre del Corno d’Africa, nel gruppo ci sono due donne) hanno raccontato l’episodio. Ci sono indizi che, secondo gli investigatori, rendono credibili le testimonianze.


“Troppi indizi ci fanno credere d’essere di fronte a un vero e proprio atto ostile di un altro Paese dell’Unione europea: dopo quanto emerso a Claviere nelle ultime settimane, c’è la sensazione che l’Italia sia sotto attacco. Alcuni Paesi membri dell’Ue si disinteressano degli immigrati e ce li rifilano, mentre Bruxelles ci minaccia di sanzioni per la manovra: non ci faremo intimidire” spiega il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Dal Viminale spiegano che “il barchino, arrivato la mattina di venerdì 9 novembre in Sicilia, era stato avvistato la notte prima da un velivolo della Guardia di Finanza in acque sar maltesi. Tra le 21 e le 22, infatti, l’imbarcazione partita dalla Tunisia aveva finito il carburante: solo dopo qualche ora, verso le 4 e grazie alla segnalazione italiana, erano intervenuti i maltesi. Una nave si era fermata a un centinaio di metri dalla barca alla deriva, facendo partire un gommone. A bordo alcune persone che, secondo i racconti degli africani, avevano divise ‘come quelle della guardia costiera’ de La Valletta. Dopo aver riempito il serbatoio, il barchino era stato scortato verso l’Italia per almeno un’ora di navigazione. Peraltro, i giubbotti della Mecca Marine erano stati dati dai maltesi anche agli immigrati poi saliti a bordo della Diciotti, lo scorso 15 agosto”.

MINISTRO MALTA CONTRO SALVINI: NOI FACCIAMO NOSTRO DOVERE

“Matteo Salvini finiscila. Smetti di criticare Malta perchè fa il suo dovere e inizia a prendere nota di quello che l’Italia dovrebbe fare meglio per dare la priorità alla sicurezza delle vite in mare e rispettare gli obblighi internazionali”. Così su Twitter il ministro degli Interni maltese, Michael Farrugia, risponde alle accuse dell’omologo italiano Matteo Salvini.

E’ l’Italia, replica Farrugia, “che ripetutamente non riesce a rispettare le convenzioni SAR e gli obblighi internazionali. Malta ha sempre rispettato i propri doveri e seguito il principio del luogo sicuro più vicino”.

Salvini, aggiunge Farrugia, “dovrebbe capire che le navi di migranti che viaggiano in alto mare non sono sempre in pericolo. Se le persone a bordo rifiutano di essere recuperate, nessuna autorità SAR può impedirgli di continuare il loro viaggio”.

Malta, conclude il ministro, “ha fatto molto più di quanto le spettasse, facendo sbarcare i migranti a Malta per motivi umanitari causati dal sistematico fallimento dell’Italia di provvedere con qualche forma di assistenza alle persone in pericolo”.

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