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Torna a Roma il MedFilm Festival, al via il 10 novembre

98 film provenienti da 34 paesi

Pubblicato:10-11-2017 11:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:52

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ROMA – Programma imponente per il  MedFilm Festival, che nell’edizione 2017 vedrà proiettati 98 film provenienti da 34 paesi. Il primo e più importante evento in Italia dedicato al cinema del Mediterraneo torna nella capitale dal 10 al 18 novembre.

Quest’anno la manifestazione s’intitola “Lo sguardo delle donne” e sarà dedicata alle donne registe, interpreti, autrici, protagoniste. Il festival, diretto da Ginella Vocca, avrà luogo presso il Cinema Savoy e il MACRO – Museo di arte contemporanea di Roma.

Ad aprire la manifestazione in anteprima italiana, il film tunisino La bella e le bestie, della pluripremiata regista Kaouther Ben Hania che, con una messa in scena teatrale dai toni dark, racconta la questione delle donne nel mondo arabo, e non solo, attraverso la storia di una giovane e bella studentessa che dovrà combattere per i propri diritti e la propria dignità. Il film sarà distribuito in Italia da Kitchen Film.


I FILM

CONCORSO UFFICIALE

Il Concorso ufficiale – Premio Amore&Psiche, curato da Giulio Casadei, comprende otto film, di cui cinque candidati ai premi Oscar per i rispettivi paesi di appartenenza: l’algerino Until the Birds Return di Karim Moussaoui, il palestinese Wajib di Annemarie Jacir, lo spagnolo Summer 1993 di Carla Simon, il marocchino Razzia di Nabil Ayouch ed il bosniaco Men Don’t Cry di Alen Drljević. Completano la selezione: il libanese Martyr di Mazen Khaled, il turco Inflame di Ceylan Özgün Özçelik ed il già citato La bella e le bestie.

CONCORSO DOCUMENTARI

Il Concorso Documentari – Premio Open Eyes, curato per la settima edizione consecutiva da Gianfranco Pannone, presenta dieci film che offrono una nuova mappatura del mondo, affascinante e sbilenco.

Tra i titoli più importanti spiccano il siriano Taste of Cement di Ziad Kalthoum, dove i profughi siriani lavorano da operai nei palazzi in costruzione di una rutilante Beirut, il libanese Panoptic della regista Rana Eid, lettera ad un padre sottoforma di viaggio sotterraneo nel rimosso di Beirut, l’italiano Babylonia mon amour di Pierpaolo Verdecchi che propone un ritratto discreto e toccante del quotidiano di una comunità di rifugiati senegalesi a Barcellona.

L’austriaco Sand and Blood di Matthias Krepp e Angelika Spangel, si compone interamente di materiale video pubblicato su internet, filmato da attivisti, combattenti e civili siriani ed iracheni. L’algerino Of Sheep and Men di Karim Sayad, potente documentario che tratteggia il rapporto complesso e viscerale che lega uomo, animale e natura, ed il marocchino Crossing the Seventh Gate di Ali Essafi, intenso ritratto di Ahmed Bouanani, regista, poeta e scrittore che ha segnato la storia del cinema marocchino.

CONCORSO CORTOMETRAGGI

Per il Concorso Cortometraggi – Premio Methexis e Premio Cervantes, curato da Alessandro Zoppo, troviamo venti film in programma, un’indagine del Mediterraneo oggi che utilizza sia il filtro della memoria storica sia l’avanguardia di uno sguardo sul presente. Tra i titoli in programma, le anteprime italiane della fiaba dark AniMal dei gemelli iraniani Bahman e Bahram Ark, l’ironico e toccante ritratto di famiglia Los Desheredados della spagnola Laura Ferrés, lo sconvolgente revenge movie Le Bonbon del tunisino Abdelhamid Bouchnak, il provocatorio collage minimalista – tra chitarre metal, animazioni ed Edith Piaf – Alazeef dei fratelli iracheno-americani Fady e Saif Alsaegh.

ALGERIA E TUNISIA OSPITI D’ONORE

Il MedFilm Festival ha scelto l’Algeria e la Tunisia come paesi Ospiti d’onore della sua XXIII edizione. Diciotto titoli complessivi (tra cui The Blessed di Sofia Djama, uno degli esordi più belli dell’anno, e Abd-El Kader di Salem Brahimi, emozionante documentario sull’Emiro che salvò gli infedeli cristiani nella Damasco del 1860), quattro lungometraggi in anteprima italiana (incluso il corale e potente Tunis by Night di Elyes Baccar), una serie imperdibile di corti, per una carrellata che mostra i grandi cambiamenti politici e sociali che hanno attraversato i due Paesi negli ultimi decenni. Pellicole che non esitano ad affrontare temi scomodi, parlando delle contraddizioni del presente, scandagliando il carattere intimo dei due popoli e abbracciando il loro futuro.

OSPITI

Registi, attori e produttori presenti al festival offriranno un’ulteriore, importante, occasione di approfondimento dei temi proposti dai film.

Tra le presenze internazionali si comincia con Mariam Al Ferjani, attrice protagonista del film di apertura La bella e le bestie di Kaouther Ben Hania, si prosegue con Elyes Baccar, Mohamed Ali Ben Hamra e Chiraz Laâtiri – Tunisia, Jaber Debzi e Nadia Meflah – Algeria, Ceylan Özgün Özçelik e Armağan Lale – Turchia, Abdallah Al Shami e Maher Diab – Egitto, Pierpaolo Verdecchi e Anastasia Plazzotta.

Tanti critici, giornalisti e scrittori italiani parteciperanno alle proiezioni presentando film e moderando i dibattiti con gli ospiti: Roberto Silvestri, Giona A. Nazzaro, Federico Pontiggia, Angela Prudenzi, Tiziana Lo Porto, Francesca Bellino e Daria Pomponio.

I PREMI

PREMIO ALLA CARRIERA 2017 a Merzak Allouache

Il Premio alla Carriera 2017 andrà a Merzak Allouache, regista che da oltre quarant’anni descrive, interroga e riplasma, con la passione del cittadino indignato e la geometrica esattezza dell’artista che si mette in gioco, il paesaggio sociale più marginale e incandescente del suo paese, i dolori, le gioie, le lotte e le speranze di chi è travolto da avvenimenti di cui è attore e vittima. Il conferimento del Premio avverrà venerdì 10 novembre, presso il Cinema Savoy, in occasione della Cerimonia di Apertura.

Lunedì 13 novembre Merzak Allouache terrà una Masterclass presso il Dipartimento di Studi Orientali, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma La Sapienza. L’incontro sarà moderato da Roberto Silvestri.

Premio KOINÉ 2017 a Emma Bonino

Ad Emma Bonino, per aver dedicato tutte sue energie alle battaglie per i diritti civili, per la liberazione e l’autodeterminazione delle persone; per essersi battuta a favore dei diritti delle donne; per la sua curiosità per il mondo arabo e la sua ricchezza culturale; per il suo impegno nell’attuare nuove e più inclusive politiche sull’immigrazione. Emma Bonino ci ha insegnato coerenza e combattività, che sono il sale della libertà, dei diritti civili, della democrazia.

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