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IV Municipio: “Basta lettere di sollecito agli uffici”, le opposizioni insorgono: “No al bavaglio”

"Inoltrare lettere a propria firma dei più 'svariati' tenori - sebbene non vietata - può generare, una preoccupazione ed una 'deriva all'azione'"

Pubblicato:10-11-2016 15:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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Roberta Della Casa (Foto Facebook)

ROMA – I consiglieri di opposizione del IV Municipio sono avvisati: basta scrivere lettere agli uffici per chiedere di “provvedere a specifiche attività o richiedere specifici interventi”.

Il motivo? E’ una prassi che “appare desueta, se non addirittura contrastante” con quanto previsto dallo Statuto del Campidoglio “che prevede la sola possibilità per i consiglieri di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e risoluzioni, nell’ambito delle proprie prerogative istituzionali”, scrive la presidente del IV Municipio, Roberta Della Casa, in una lettera inviata ai vertici dell’amministrazione territoriale, agli altri minisindaci di Roma e al segretariato generale del Campidoglio.

“Il costume di inoltrare lettere a propria firma dei più ‘svariati’ tenori – sebbene non vietata – può generare, invero, da parte degli elementi operativi una preoccupazione ed una ‘deriva all’azione’ che può andare oltre il loro ambito e le loro competenze, fino a configurare una vera e propria trasgressione degli indirizzi politici del Consiglio di maggioranza e delle direttive di Giunta“, precisa Della Casa, che poi si rivolge proprio agli uffici, oggetto delle missive dei consiglieri di opposizione, invitandoli “a comunicare eventuali altre richieste inoltrate che esulano dalle attuali legittime attribuzioni dei consiglieri, già richiamate dallo Statuto di Roma Capitale”.


Sull’uso delle lettere e della loro “non corretta procedura”, fa sapere ancora la presidente del IV Municipio, “è stato richiesto parere”, lo scorso 25 ottobre, “al segretariato generale, per cui si è in attesa di risposta”. Infine, conclude Della Casa, “si sarà grati al presidente del Consiglio municipale se vorrà comunicare ai consiglieri di minoranza quanto rappresentato nella presente, significando che tale procedura nel merito difforme da quanto previsto dalle norme in vigore e che, nei fatti, può contrastare con le linee programmatiche di questa amministrazione, oltre che ingenerare una illecita aspettativa da parte degli autori”.

LE OPPOSIZIONI: “NO AL BAVAGLIO”

Insorgono le opposizioni del IV Municipio contro la richiesta del presidente Roberta Della Casa (M5S), rivolta proprio ai consiglieri di minoranza, di sospendere l’invio di lettere agli uffici per chiedere di “provvedere a specifiche attivita’ o richiedere specifici interventi”.

“Il presidente Della Casa o il suo assessore Pirrone continuano a fare ironia, dopo la votazione dei debiti fuori bilancio, oggi tirano fuori la nota bavaglio, se pensano che le istituzioni sono proprietà privata sbagliano di grosso– attacca il capogruppo del Pd Massimiliano Umberti- Un amministratore con la A maiuscola dopo questa lettera presenterebbe le dimissioni , attendiamo con ansia. Grazie Presidente per mettere ogni giorno nel ridicolo il nostro municipio, i cittadini non se lo meritano”.

Per Dino Bacchetti di Forza Italia è “gravissimo quanto pacchiano l’attacco che il presidente IV Municipio sig.ra Roberta Della Casa tenta di portare alle prerogative dei Consiglieri di opposizione con una direttiva illegittima firmata su carta intestastata all’Assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Sicurezza (sic!). Si tenta in modo maldestro di porre un bavaglio alle funzioni di controllo, trasparenza ed iniziativa politica che il Regolamento, Statuto Comune di Roma e Testo Unico Enti Locali assegnano agli organi elettivi rappresentatibi dei cittadini. Se non si trattasse di posizione eversiva, verrebbe da riderci su. E questo sarebbe il nuovo che avanza? Qui pare di essere tornati al Ventennio fascista”.

Anche Gianni Ottaviano di Fratelli d’Italia definisce “grave la procedura adottata dalla Presidente del IV Municipio che con la nota odierna intima ai consiglieri di minoranza di non svolgere le funzioni che la legge e le normative vigenti viceversa gli consentono. Grave se questo atto è un tentativo di mettere il bavaglio per impedire la verifica di atti e procedure della sua giunta”.

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