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A Roma 100 esperti di chirurgia mininvasiva. Italiani capofila nel mondo /VD

Lavra: "La chirurgia mininvasiva difficile è una evoluzione importante della chirurgia tradizionale"

Pubblicato:10-11-2016 15:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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sanita_2ROMA – Due giorni di lavori con circa 100 relatori per aggiornare medici e infermieri sulle principali novità nel campo della chirurgia dello stomaco, del pancreas, del fegato e del colon-retto. È iniziato questa mattina a Roma il workshop ‘La chirurgia mininvasiva difficile’, organizzato dalla divisione di Chirurgia generale dell’ospedale Sant’Eugenio, che costituisce il XV congresso annuale dell’Accademia Romana di Chirurgia. All’apertura dell’evento, che si tiene oggi e domani all’auditorium del ministero della Salute di via Ribotta 5, hanno preso parte, oltre al presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoaiatri di Roma, Giuseppe Lavra, anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha ricordato gli sforzi della Regione per abbattere il disavanzo e uscire dal commissariamento. “E’ in corso un tavolo dei ministeri che definirà i nuovi piani operativi- ha detto Zingaretti alla platea- Dall’esito di questo tavolo dipende il futuro della nostra sanità. Ma io posso già dire che siamo immersi in una fase nuova: la stagione della distruzione è finita, siamo nella fase della ricostruzione”.

Nel corso della due giorni, come ha spiegato il presidente del Congresso, Massimo Carlini, “si alterneranno quasi 100 relatori che daranno le più importanti novità su questi temi di chirurgia laparoscopica, che ormai possiamo definire tradizionale, addirittura robotica. I vantaggi di queste procedure chirurgiche rispetto alla chirurgia ‘open’, che ormai dobbiamo dichiarare appartenente al passato, sono riconosciuti da tutto il mondo scientifico. Si tratta di novità relative alla chirurgia epatica, resettiva laparoscopica, che fino a qualche anno fa era impensabili. Relative alla chirurgia pancreatica, con le demolizioni anche maggiori del pancreas, che traggono grande vantaggio dalla tecnologia robotica. Relative alla messa a punto definitiva delle gastrectomie per cancro, che fino a qualche anno fa si pensava fossero soltanto destinate a una tecnologia demolitiva ‘open’. Oggi invece si sa che si possono riprodurre con altrettanta efficacia oncologica questi interventi che riducono anche del 20% le complicanze, proprio grazie alla tecnica poco invasiva, e che consentono una resistenza e una guarigione dalla malattia uguale se non superiore alla chirurgia open. Stessa cosa vale per la ormai consolidata chirurgia del colon-retto“.

Secondo il professor Carlini “oggi le procedure sono sempre più tecnologiche e hanno un costo, una complessità di gestione diversi, ma i chirurghi italiani, che sono all’avanguardia, sanno molto ben gestire le novità e addirittura fanno da capofila in tutto il mondo”. “L’Italia- ha concluso- queste novità è pronta non solo ad accoglierle ma le lancia. Nonostante le difficoltà nella gestione della sanità pubblica, derivante dai costi crescenti e dalla situazione in cui il nostro Paese oggettivamente versa, i chirurghi sono capofila nel proporre, nel lanciare, nel fare studi su queste novità. Sono poi quelli che diventano conosciuti nel mondo. Come il compianto Umberto Veronesi, scomparso l’altro giorno, che è stato il primo a lanciare una terapia meno demolitiva dei tumori della mammella. Al pari di questo grande esempio, noto in tutto il mondo, moltissimi altri esempi ci sono nella chirurgia mininvasiva dei tumori degli organi viscerali”.


OMCEO ROMA: DA CHIRURGIA MININVASIVA EVOLUZIONE RIVOLUZIONARIA

La chirurgia mininvasiva difficile è una evoluzione importante della chirurgia tradizionale che, per altro, è una branca portante del Servizio sanitario. I medici l’hanno fatta evolvere in maniera rivoluzionaria, in modo da poter curare meglio i pazienti ed effettuare interventi difficilissimi, che prima necessitavano di particolare invasività, con sempre meno conseguenze post chirurgiche”. E’ quanto affermato dal presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma, Giuseppe Lavra, durante l’inaugurazione del workshop ‘La chirurgia mininvasiva difficile’, organizzato dalla divisione di Chirurgia generale dell’ospedale Sant’Eugenio, che costituisce il XV congresso annuale dell’Accademia Romana di Chirurgia. “Abbiamo sentito parlare per esempio di duodeno-cefalo pancreasectomie totali- ha aggiunto Lavra- un intervento che oggi si fa con la chirurgia mininvasiva. Una operazione che era quasi impensabile affrontare mezzo secolo fa”.


di Flavio Sanvoisin, giornalista

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