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Bonifica della Valle del Sacco, pronto il nuovo perimetro Sin

Per l'ufficialità bisognerà attendere ottobre ma, secondo quanto apprende la DIRE, la bozza della Regione Lazio è stata accettata da tutti i soggetti

Pubblicato:10-09-2015 06:11
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:32

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ROMA – Il sito di interesse nazionale (Sin) della Valle del Sacco ha un nuovo perimetro. Per l’ufficialità bisognerà attendere ottobre ma, secondo quanto apprende l’agenzia DIRE, la bozza predisposta dalla Regione Lazio (e che al massimo potrà subire dei piccoli mutamenti) è stata accettata da tutti i soggetti chiamati ad esprimersi, a cominciare dal ministero dell’Ambiente.

valle del sacco

Questa mattina nel dicastero di via Colombo si è tenuta l’ultima conferenza dei servizi istruttoria, mentre la ratifica arriverà entro la fine di ottobre (con la conferenza decisoria) per consentire nel frattempo, in nome della massima trasparenza e partecipazione, ad alcuni comuni interessati di inviare le integrazioni. Se i documenti non dovessero arrivare, si procederà lo stesso. Con la nuova perimetrazione entrano a fare parte del Sin Valle del Sacco pezzi di territorio precedentemente non ricompresi (ad esempio l’ex discarica Le Lame di Frosinone e la zona di Anagni) ma soprattutto vengono ricondotte a una gestione unitaria dal punto di vista giuridico due aree, quella di Colleferro da una parte e di Frosinone dall’altra, che prima rispondevano a due soggetti diversi: la prima al commissario, la seconda al ministero dell’Ambiente. Pertanto, in questo modo, le popolazioni delle due aree avranno la stessa tutela, perché grazie all’unificazione le zone in questione saranno soggette allo stesso ordinamento giuridico.


Tornando alla composizione del nuovo perimetro, questo è stato tracciato seguendo il percorso del fiume Sacco: lì dove il corso d’acqua può arricchirsi di determinati soggetti contaminanti sono stati inseriti tutti i siti industriali che hanno i requisiti di legge per essere ricompresi nel Sin. E pensare che nel 2013 il ministero, allora guidato da Corrado Clini, aveva declassato la Valle del Sacco. A questa decisione seguì subito il ricorso dell’amministrazione Zingaretti e la vittoria al Tar con conseguente ripristino a Sin. A settembre del 2014 il ministero ha chiesto alla Regione una bozza di riperimetrazione e da quel momento è partito il percorso di concertazione e partecipazione, con la convocazione da parte dell’assessorato all’Ambiente di associazioni, comuni, cittadini e consorzi industriali per ‘disegnare’ il nuovo sito Valle del Sacco. Dopo alcune bozze si è arrivati al sostanziale via libera di oggi. Tra poco più di un mese si arriverà al sì definitivo e a quel punto inizierà la partita dei fondi statali per le attività di indagine e bonifica delle aree inquinate della Valle del Sacco, che non è scontato resti per sempre quella attualmente definita.

Secondo quanto risulta all’agenzia DIRE la Regione ha chiesto (ma ancora non ha ricevuto risposta dal ministero) che su tutto il perimetro del Sin partano delle indagini di caratterizzazioni preliminari di base per accertare se un sito è obiettivamente e potenzialmente contaminato (quindi se ha superato la soglia di Csc) oppure no. Perché in questo secondo caso l’intenzione sarebbe quella di procedere allo stralcio dal Sin dell’area in questione.

di Marco Tribuzi

Giornalista professionista

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