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Alla destra le ‘roccaforti’ Ferrara e Forlì, il Pd riprende Livorno al M5s e tiene in 7 capoluoghi

Salvini: "Vinciamo dopo il centrosinistra governo da 70 anni, straordinario". Zingaretti soddisfatto: "L'alternativa c'è". Affluenza in netto calo, si attesta al 52,11% contro il 68,18% del primo turno

Pubblicato:10-06-2019 06:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:23
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BOLOGNA – I ballottaggi consegnano per la prima volta Ferrara e Forlì al centrodestra, ma il Pd si riprende Livorno (dopo 5 anni di M5s) e resta in sella in molti altri centri. I 5 stelle vincono a Campobasso.

È di sette a sette il bilancio di questo turno di ballottaggi: sette capoluoghi di provincia al centrosinistra, sette al centrodestra e uno ai Cinque Stelle. Rovigo, Verbania, Cremona, Reggio Emilia, Livorno, Prato ed Avellino sono i capoluoghi che vanno al centrosinistra, che ne guidava dieci. Biella, Vercelli, Ferrara, Forlì, Ascoli Piceno, Foggia, Potenza vanno al centrodestra che ne amministrava tre. Ai Cinque Stelle va solo Campobasso. Prima ne amministravano due.

Il centrosinistra vince in molti centri che non sono capoluoghi, tra questi: Cesena, Carpi, Cassino, Monterotondo, Rosignano,Collesalvetti, Cecina, Signa (Firenze) San Giovanni Valdarno (Arezzo), Ponsacco, Pontedera, Nola e Casoria, Aversa e Casal di Principe.


L’affluenza fa registrare un netto calo, superiore al 15 per cento, rispetto al primo turno. L’affluenza definitiva al 52,11% quando mancano solo 2 sezioni, rispetto al 68,34% del primo turno.

SALVINI: STRAORDINARIO, ELEGGIAMO SINDACI DOVE SINISTRA GOVERNA DA 70 ANNI

Straordinarie vittorie della Lega ai ballottaggi, abbiamo eletto sindaci dove governava la sinistra da settant’anni”, ha detto nella notte Salvini alla luce del risultato di Ferrara e di Forlì, fino ad oggi considerate roccaforti del centrosinistra.

ZINGARETTI: ALTERNATIVA A SALVINI NUOVO CENTROSINISTRA

“Belle vittorie e belle conferme. L’alternativa a Salvini c’è ed è un nuovo centrosinistra. E siamo solo all’inizio”, ha dichiarato nella notte il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

A FERRARA VINCE FABBRI, SALVINI: “DOPO 70 ANNI, STRAORDINARIO”

Con il 56,8% Alan Fabbri è il nuovo sindaco di Ferrara, e per la prima volta la città emiliana passa al centrodestra vincendo sullo sfidante di centrosinistra Aldo Modonesi. Nella notte in attesa dell’arrivo di Fabbri in Comune, i supporter del leghista hanno letteralmente invaso lo scalone del municipio, dove hanno festeggiato stappando bottiglie di spumante e intonando cori per il neo sindaco e facendosi selfie con l’alleato Vittorio Sgarbi.

A Ferrara per festeggiare anche Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura ed esponente bolognese di primo piano della Lega, per cui la vittoria di Fabbri è “il primo passo per mandare a casa il Pd” sottraendogli il governo dell’Emilia-Romagna. Un “risultato importante ed inimmaginabile fino a due anni fa“, aggiunge ai microfoni di Rai News 24, e che appunto autorizza a cullare altri sogni di vittoria. Ferrara è il “primo passo che ci porta anche alla Regione”: messaggio al centrosinistra e soprattutto al governatore Stefano Bonaccini che, ricorda Borgonzoni, dopo il primo turno aveva detto che era “partita una fantomatica riscossa del Pd” in regione, mentre oggi invece perde Ferrara e Forlì.

Abbiamo cercato di vincere parlando di programmi, a differenza dei nostri avversari, che credo siano scesi in alcuni casi un po’ in basso in questo confronto politico”. Questo il primo commento del neo sindaco di Ferrara, il leghista Alan Fabbri, che una volta giunto in Comune per festeggiare la vittoria non ha risparmiato una stoccata al centrosinistra, pur ringraziando lo sfidante Aldo Modonesi, che ancora prima che il risultato fosse definitivo lo ha chiamato per congratularsi con lui e augurargli buon lavoro.

Da parte sua, Fabbri annuncia che non intende ‘sedersi’ dopo aver conquistato la vittoria, che per la prima volta consegna Ferrara al centrodestra. Anzi, il neosindaco fa sapere che intende mettersi al lavoro già da domani per mettere in piedi la nuova Giunta e per iniziare a gestire il passaggio di consegne.


A FORLI’ “SVOLTA STORICA”, PD PROMETTE “DURA OPPOSIZIONE”

Gian Luca Zattini spodesta il centrosinistra a Forlì. Al ballottaggio con Giorgio Calderoni, l’esponente del centrodestra conferma infatti il risultato del primo turno e diventa il nuovo sindaco della città romagnola. A scrutinio praticamente completato, 108 sezioni su 109, si attesta al 53% rispetto al 47% del suo avversario. “Adesso sono il sindaco di tutti. Di chi mi ha votato e di chi non mi ha votato“, commenta a caldo in piazza Saffi, affidando il messaggio ai social. “Sono il 13esimo sindaco di Forlì del dopoguerra. Grazie Forlì”, aggiunge tra gli applausi della folla.

Il Pd dal canto suo ammette la sconfitta e promette una “opposizione dura e responsabile”. Valentina Ancarani e Massimo Zoli, segretario territoriale e comunale del Pd forlivese, in una nota congiunta, ringraziano “i tanti elettori che ci hanno dato fiducia e, con loro, Giorgio Calderoni per la grande generosità dimostrata nei confronti della città di Forlì e per essersi speso fino all’ultimo giorno di questa lunga e difficile campagna elettorale”.

Detto ciò, rassicurano i forlivesi che “ci hanno votato promettendo che faremo una dura e responsabile opposizione. Auguriamo a Gianluca Zattini buon lavoro, auspicando che dimostri di essere il sindaco di tutti i forlivesi e non solo di una parte”.

BIFFONI RIELETTO A PRATO: VITTORIA DI TANTI, A SPADA DICO NIENTE

“È stata una vittoria di tantissime persone che in questi cinque anni mi sono state vicino, con cui abbiamo discusso e con cui ci siamo confrontati e che in questi mesi si sono trasformate in questo straordinario popolo che mi ha accompagnato e aiutato”. Lo afferma il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, commentando la sua rielezione a primo cittadino a seguito del ballottaggio di oggi delle elezioni comunali. Biffoni ha ottenuto circa il 56% dei voti.

Sollecitato dai cronisti, che lo intervistano fuori dal comitato elettorale dove viene acclamato da centinaia di sostenitori, rivolge un messaggio duro al suo competitor Daniele Spada: “Non dico nulla al mio avversario- dichiara-. È stata una campagna elettorale che non mi è piaciuta, ci sono stati attacchi anche personali. Ho grande rispetto dei miei avversari, di tutti quanti. Dico anche che è stata una campagna elettorale pesante anche dal punto di vista dei contenuti. Ci si confronta sui temi. Gli attacchi personali, violenti a causa dei quali abbiamo dovuto dire ai nostri di stare tranquilli, francamente non se li merita la città”.


A REGGIO EMILIA RIELETTO VECCHI (PD) CON IL 63%

E’ stato premiato il buon governo di questi anni e il nostro progetto che guarda al futuro, ma anche la scelta della città di essere qualcosa di diverso da un’Italia populista e sovranista”. Lo dice Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, che a pochissime sezioni da scrutinare ha ormai in tasca l’elezione a primo cittadino per il suo secondo mandato. Quando manca il conteggio delle schede in nove sezioni elettorali, i voti per Vecchi sono 35.773, pari al 63,24% dei consensi.

Roberto Salati, candidato civico sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, si ferma al 36,76% delle preferenze, pari a 20.975 voti. “Ha vinto una grande coalizione riformista”, aggiunge Vecchi, che sul dato dell’affluenza in forte calo in città, commenta: “Il calo dei votanti è stupefacente quando ribalta gli equilibri. In quello che è successo oggi non c’è nulla di strano, è un dato fisiologico e strutturale registrato in tutti i ballottaggi d’Italia. Dopo un 49,1% del primo turno, il 60% è il dato con cui si vincono i ballottaggi in modo netto e inequivocabile”. Ora, conclude Vecchi, “mi riposo per una settimana e non mi occupo di giunta, che sarà in parte rinnovata ma comunque competente”.

ENZO LATTUCA CONFERMA CENTROSINISTRA A CESENA

Enzo Lattuca, candidato per il centrosinistra, è il nuovo sindaco di Cesena. A scrutinio completato si attesta al 55,74%, contro il 44,26% del suo avversario per il centrodestra Andrea Rossi.

A BIELLA VINCE CORRADINO

Claudio Corradino del centrodestra vince il ballottaggio ed è il nuovo sindaco di Biella. Sconfitto Donato Gentile, espressione di liste civiche.

FOGGIA, FRANCO LANDELLA SINDACO, DEL CENTRODESTRA

Franco Landella, del centrodestra, vince il ballottaggio riconfermandosi sindaco di Foggia. Sconfitto il candidato di centrosinistra Pippo Cavaliere, presidente della Fondazione Buon Samaritano. Lo riferisce Youtrend.

A CREMONA VINCE IL PD CON ALLEATI, SINDACO È GALIMBERTI

Sostenuto dal Pd e da alcune liste alleate Gianluca Galimberti vince il ballottaggio a Cremona sconfiggendo il rivale di centrodestra Salvatore Carlo Malvezzi. Il primo cittadino si afferma con il 55,94% (17.245 voti) contro il 44,6% (13.580) del rivale.

ROVIGO PASSA AL CENTROSINISTRA, GAFFEO È SINDACO

Edoardo Gaffeo, candidato di centrosinistra, è il nuovo sindaco di Rovigo. Al ballottaggio ha infatti battuto la candidata appoggiata dalla Lega e da altre cinque liste del centrodestra, Monica Gambardella. Gaffeo ha conquistato il 50,94% dei voti, mentre a Gambardella è andato il 49,06%. Il risultato del primo turno, che vedeva Gambardella in testa con il 38,2% dei voti, è stato quindi ribaltato, e dopo otto anni di amministrazione di centrodestra Rovigo passa al centrosinistra.


A CAMPOBASSO VINCE ROBERTO GRAVINA DEL M5S

Roberto Gravina (M5S) vince il ballottaggio ed è il nuovo sindaco di Campobasso. Lo riferisce Youtrend. Sconfitta Maria Domenica D’Alessandro del centrodestra.

AD AVELLINO SINDACO GIANLUCA FESTA, DI CENTROSINISTRA

Gianluca Festa si aggiudica il derby di centrosinistra ad Avellino. Lo riferisce youtrend. Il nuovo sindaco sconfigge Luca Cipriano.

A VERCELLI VINCE IL CENTRODESTRA CON ANDREA CORSARO

Andrea Corsaro, del centrodestra, vince il ballottaggio ed è il nuovo sindaco di Vercelli. Sconfitta Maura Forte del centrosinistra.

NEL MODENESE 3 A 1 PER IL CENTROSINISTRA, CHE PERDE A MIRANDOLA

Tre a uno per il centrosinistra a Modena nei ballottaggi per le amministrative. Quando mancano ormai pochissime sezioni da scrutinare, si delinea la vittoria a Carpi di Alberto Bellelli su Federica Boccaletti, a Castelfranco Emilia di Giovanni Gargano su Modesto Amicucci, e a Maranello di Luigi Zironi su Luca Barbolini. Il centrodestra con Alberto Greco vince a Mirandola, battendo Roberto Ganzerli.

Ora il Pd “farà un’opposizione vigile a Sassuolo, Mirandola e San Felice, volta a inchiodare i nuovi sindaci leghisti alle loro responsabilità di amministratori. Da oggi in avanti, non si aspettino che a risolvere i problemi dei loro concittadini ci pensi Matteo Salvini, ma dovranno rimboccarsi le maniche e trasformare le promesse ampiamente diffuse in campagna elettorale in progetti politici”, avvisa il segretario provinciale del Pd Davide Fava. E conclude: “In una tornata elettorale dove più volte il ministro dell’Interno ha parlato di conquista delle roccaforti rosse, Modena e tutta la provincia hanno dimostrato di riconoscersi ancora in un progetto di comunità aperto, inclusivo, solidale, alla paura qui da noi si contrappone il coraggio, la voglia di fare, e la volontà di non lasciare indietro nessuno”.

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