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Apre il congresso Aipo: “Pneumologia è in una fase critica”

In Italia le persone affette da asma, Bpco, fibrosi polmonare, neoplasie al polmone aumentano e le malattie respiratorie sono ormai terza causa di morte

Pubblicato:10-06-2017 16:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:19

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BOLOGNA – “La pneumologia italiana vive un momento di contrasto e ambiguità: da un lato aumentano i malati, dall’altra diminuiscono i posti letto di specialità, impoverendo il sistema complessivo delle cure. È una situazione davvero allarmante che speriamo venga modificata in positivo”: sono le parole con cui Stefano Gasparini, presidente AIOP e professore presso l’Università Politecnica delle Marche, ha avviato durante la cerimonia inaugurale la 44^ edizione del Congresso nazionale dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedaliera.

L’allarme si riferisce ad una ambiguità e superficialità tutta italiana: le persone affette da asma, Bpco, fibrosi polmonare, neoplasie al polmone aumentano e le malattie respiratorie sono ormai terza causa di morte nel nostro Paese, eppure si chiudono un po’ ovunque i reparti di pneumologia, con conseguente ulteriore riduzione dei posti di specializzazione in malattie dell’apparato respiratorio nelle scuole di medicina.

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Il presidente AIPO ha sottolineato che a questa preoccupazione si affiancano le enormi speranze che oggi sono offerte “dai nuovi farmaci, dalle nuove associazioni terapeutiche e dai nuovi strumenti e device che ci permettono oggi di curare patologie che fino a ieri erano considerate non risolvibili”.


All’inaugurazione dei lavori ha inviato un saluto anche il ministro Beatrice Lorenzin; il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, ha fatto pervenire al Congresso un messaggio riferito al tema del simposio, in cui ha sottolineato che il processo di innovazione del SSN passa anche attraverso la gestione attenta delle innovazioni tecnologiche, avendo attenzione a porre le tecnologie al servizio del rapporto terapeutico, e dell’equilibrio sostenibile in una logica di health technology assessment, nella certezza che “una medicina equa è anche una medicina umana”.

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