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Report della commissione Sanità del 9 giugno – Seduta pomeridiana

SAN MARINO - Nel pomeriggio, i lavori riprendono dal comma 2, in particolare dalle repliche del

Pubblicato:10-06-2016 12:57
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:51

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SAN MARINO – Nel pomeriggio, i lavori riprendono dal comma 2, in particolare dalle repliche del dibattito sulle tematiche attinenti l’ambito sanitario e della sicurezza sociale. Il dibattito si conclude con l’approvazione all’unanimità di un Ordine del giorno sottoscritto a tutti i commissari e presentato da Stefano Canti, Pdcs, che impegna alla convocazione di una Commissione consiliare per i prossimo 1° luglio in cui si svolgerà l’audizione dei membri della Consulta sociale sanitaria e il segretario di Stato per la Sanità dovrà riferire sulle criticità emerse dalla lettera della Consulta e sugli interventi attuati per superarle.

Si passa ad affrontare il secondo punto con l’audizione del Consiglio di previdenza Iss. David Rosei, coordinatore riepiloga i dati contabili del fondo: “La consistenza del fondo gestione pensione è 383 milioni di euro al 31 dicembre 2014, il medesimo valore dopo un anno è 393 milioni. C’è un incremento di 10 milioni. La cifra corrisponde per la maggior parte a liquidità. Poi ci sono obbligazioni con scadenza nel 2022. Solo il 2,5% del fondo è stato diversificato, attraverso un fondo alternativo con caratteristiche superiori agli standard e con possibilità mensile di disinvestimento”. Il problema è la ridotta redditività del fondo che “ha un rendimento reale vicino allo zero- spiega Rosei- secondo uno studio del 2016, mantenendo inalterati i valori in entrata, il fondo pensione potrebbe iniziare a essere rosso nel 2020 e non nel 2028, come era in un’analisi del 2013”. In questo senso Rosei indica più urgenti gli interventi legislativi: “Il Consiglio per la previdenza- conclude- crede che l’equilibrio dei fondi pensione debba essere una priorità per il governo”. Al termine dell’audizione, viene quindi presentato e approvato un Odg della maggioranza che “esprime condivisione per la necessità di affrontare gli aspetti gestione di rischio e di maggiore remunerazione del fondo, attraverso una diversificazione degli investimenti, utilizzando anche soggetti esterni alla Repubblica”. I lavori della seduta pomeridiana si concludono con l’esame in corso del progetto di legge al comma Norme a tutela dei soggetti affetti da malattia celiaca” che proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.


Comma 2. Riferimenti su tematiche attinenti l’ambito sanitario e della sicurezza sociale:

a) Riferimento da parte del Segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale

Repliche.

Nicola Renzi, Ap: “Stiamo valutando la possibilità di arrivare a un ordine del giorno da presentare”.

Franco Santi, C10: “Ribadisco la necessità di dare risposte celeri, la situazione rischia di creare profondo disagio nel Paese. Ho visto la bozza dell’ordine del giorno. E’ un buon compromesso rispetto alla richiesta di un dibattito nel prossimo Consiglio. Si deve proporre all’opinione pubblica una via risolutiva per sbloccare una soluzione difficile. Forse uno spazio nel prossimo Consiglio andrebbe ricavato per parlare dei problemi al più presto. Ma il segretario sarà all’Onu. Deve stare 4 giorni per fare questa cosa. Forse poteva diminuire i giorni della trasferta per ricavare un pezzettino di tempo per questi problemi”.

Nicola Renzi, Ap: “Leggo l’ordine del giorno. E’ stato firmato da tutte le rappresentanze presenti in Commissione, ad eccezione di Rete, che è assente. In merito alla nota della Consulta, si impegna il segretario di Stato competente a riferire in un’apposita seduta della commissione in merito alle criticità emerse e le urgenti azioni da intraprendere”.

Nicola Selva, Upr: “Anche noi ritenevamo questo argomento molto urgente. Andava ripreso nel prossimo Consiglio. Mi aspetto delle risposte concrete”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Secondo me l’ordine del giorno va benissimo. Chiederei anche la presenza del delegato della consulta. Così possiamo formulare delle domande e renderci conto dalle loro posizioni sulle problematiche. Lo aggiungerei. Rispetto a Santi io sono imbarazzato, ma avevo dato la mia disponibilità per partecipare alle Nazioni Unite. Non c’è motivo di sospettare”.

Oscar Mina, Pdcs, presidente: “Il primo luglio si può già stabilire la data della commissione, c’è la disponibilità della sala”.

Nicola Renzi, Upr: “Mi rimetto alle valutazioni degli altri commissari, per me è indifferente scrivere primo luglio o mantenere quanto previsto, oppure dire che sarà ai primi di luglio. Nessun problema inoltre rispetto alla proposta del segretario di Stato”.

Stefano Canti, Pdcs: “Lascerei la previsione entro il mese di giugno. E’ importante l’appunto che il segretario ha chiesto di aggiungere”.

Paolo Crescentini, Partito Socialista “Il primo luglio è già deciso? Io non ci sarò. Ci sarà la collega Giovanna Cecchetti”.

Massimo Cenci, Noi Sammarinesi: “Siamo d’accordo nel convocare la consulta. Mi sembra assurdo lasciare giugno se sappiamo che è luglio”.

Nicola Renzi, Ap: “Leggo la versione definitiva. ‘In merito alla nota della Consulta sociale sanitaria e dei rilievi in essa contenuti, sentito il riferimento del segretario di Stato competente, si impegna il segretario di Stato a riferire in un’apposita seduta della Commissione da convocarsi il primo luglio, in merito alle criticità emerse dalla nota e alle urgenti azioni da intraprendere per la risoluzione delle stesse, previa audizione, nella medesima seduta, della Consulta sociale sanitaria’.

Votazione: approvato all’unanimità.

b) Audizione del Consiglio di Previdenza dell’I.S.S.

David Rosei, coordinatore del Consiglio di previdenza: “Volendo definire voci di costo e passività citiamo i prepensionamenti, la flessione della raccolta contributiva derivante dalla discesa occupazionale, la diminuzione dei rendimenti sulla gestione del patrimonio, la scarsa esigibilità dei contributi. Il Consiglio per la previdenza non ha profili vicini alla materia bancaria tali da influenzare le scelte in tema di investimento. Ci si è dotati di un professionista esterno. Riepilogo i dati contabili: il periodo di riferimento è 2014 – 2015. La consistenza del fondo gestione pensione è 383 milioni di euro al 31 dicembre 2014, il medesimo valore dopo un anno è 393 milioni. C’è un incremento di 10 milioni. La cifra corrisponde per la maggior parte a liquidità. Poi ci sono obbligazioni con scadenza nel 2022. Solo il 2,5% del fondo è stato diversificato, attraverso un fondo alternativo con caratteristiche superiori agli standard e con possibilità mensile di disinvestimento. Nell’ultimo anno il Consiglio di previdenza ha fatto un esercizio di benchmarking internazionale. Lo studio ha portato a dei dati piuttosto interessanti. E’ stato ritenuto importante iniziare un percorso di allineamento agli standard internazionali con la diversificazione dei rischi. Il fondo ha un rendimento reale vicino allo zero. Il fondo danese, con masse di oltre 140 miliardi di euro in gestione, con obiettivo di rendimento netto al 7%, negli ultimi anno ha generato rendimenti del 9,7%. Il Consiglio per la previdenza persegue obiettivi di rendimento superiore attraverso asset allocation in fondi alternativi. Il fondo pensioni ha una consistenza che ha una vita propria. Viene evidenziata l’importanza dell’indice di garanzia. Secondo uno studio del 2016, mantenendo inalterati i valori in entrata, il fondo pensione potrebbe iniziare a essere rosso nel 2020 e non nel 2028, come era in un’analisi del 2013. Gli interventi legislativi diventerebbero più urgenti. Il Consiglio per la previdenza crede che l’equilibrio dei fondi pensione debba essere una priorità per il governo. Gli interventi richiedono un tempo tecnico lungo prima di andare a regime”.

Franco Santi, Civico 10: “Prendiamo atto di una drammatica potenziale situazione rappresentata dalla gestione dei fondi pensione. L’89% delle risorse accantonate del primo pilastro sono nella pancia delle banche. Dobbiamo dirci che i margini di manovra rispetto a un intervento di diversificazione del rischio sono preclusi da considerazioni più sistemiche. Sappiamo che la situazione patrimoniale e gestionale delle nostre banche è in sofferenza. Se dovessimo seguire le indicazioni e portare le percentuali di impiego ai benchmark rappresentati metteremmo a rischio la sostenibilità del sistema bancario sammarinese.Manca un organismo tecnico capace di supportare la governance dell’ISS nel prendere le decisioni più opportune”.

Enrico Carattoni, Psd: “L’unico dato che ha destato un po’ di perplessità è che il 97% dei fondi è impiegato in istituti sammarinesi. Il restante 3% è legato all’estero in strumenti che rendono più di quanto viene dato dagli omologhi istituti sammarinesi. Su questo tema vorrei chiedere se è negli intendimenti cercare una soluzione più redditizia spostandosi di più all’estero. Vorrei anche chiedere una valutazione sul rischio che c’è all’estero”.

Stefano Canti, Pdcs: “Il provvedimento su Fondiss è stato abrogato dalla popolazione. Oggi siamo incartati. Chiediamo che i fondi diano più remunerazione, ma non possiamo darli in mani esperte perché ciò è stato abrogato dal quesito referendario. Mi risulta che il segretario abbia pronto un provvedimento per recepire queste problematiche. Va portato in Aula per rispondere a questa emergenza. Parliamo di fondi pensione, che daranno garanzia ai lavoratori quando andranno in pensione”.

Augusto Michelotti, Sinistra Unita: “E’ un problematica talmente complessa, e allo stesso tempo attorcigliata su se stessa, che vedo lontana una soluzione efficace. E’ una questione matematica. Ci saranno anni in cui il sistema andrà in sofferenza. A quel punto i sacrifici dovranno, e non potranno, essere chiesti. Più si cerca di aumentare la redditività, più aumenta il rischio. Rischiare è pericoloso. Le banche sammarinesi danno poco o niente. Sembra che sia il sistema previdenziale a mantenere in piedi quello delle banche. C’è bisogno di interventi”.

David Rosei, coordinatore del Consiglio di previdenza: “Nel 2014 abbiamo rivisto il regolamento perché se si hanno gli strumenti tecnici si può valutare il grado di affidabilità dell’interlocutore. Gli indicatori che esaminiamo, tramite un advisor, sono i seguenti. Capitale sociale, patrimonio netto, impieghi netti, impieghi lordi, patrimonio di vigilanza, totale attività ponderate per rischio, insofferenze lorde. Questi indicatori, per noi, rappresentano la linea di demarcazione che ci permette di fare degli affidamenti. Attraverso uno studio durato 15 mesi abbiamo fatto conoscenza di quelli che sono strumenti alternativi, come gli investimenti quantitativi.
La concentrazione è stata il punto di partenza dello studio. La concentrazione ha una logica accettata, perché così era, perché il panorama bancario era di 12 licenze e non sei banche come ora. C’erano più player che davano rendimenti migliori in concorrenza fra loro”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Il mio auspicio è che emerga un orientamento, una posizione verso il Consiglio di previdenza, di apertura. Per aprire gli investimenti sicuri al di fuori del sistema. Per anni abbiamo difeso il sistema economico, bancario e finanziario, chiudendoci. Ora non è più corretto. Se ci fosse un ordine del giorno che dà un orientamento chiaro al Consiglio di previdenza, penso sia intelligente”.

Franco Santi, Civico 10: “Ripeto la mia perplessità iniziale rispetto a questo comma in discussione. La commissione aveva chiesto al segretario Mussoni di poter audire il Consiglio di previdenza con la finalità di affrontare nel complesso la previdenza sammarinese. Sono deluso dal governo, che non dà le indicazioni che deve”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Sulla riforma pensionistica ci sono incontri da tempo. Penso possa essere di conforto, per il Consiglio di previdenza, sapere che la classe politica ha una visione per l’apertura a investimenti esterni sicuri”.

David Rosei, coordinatore del Consiglio di previdenza: “Si cerca un percorso per la sostenibilità del fondo, non in termini assoluti. Un rendimento alto potrebbe portare a un’assunzione di rischio non idonea. La strada è appena iniziata, l’orientamento è studiare forme alternative”.

Franco Santi, Civico 10: “Ci sono 2 livelli. Il Consiglio per la previdenza attua una normativa. Parlavo di riformare la normativa per permettervi di svolgere meglio il vostro lavoro”.

Stefano Canti, Pdcs: “Do lettura dlel’Odg presentato da maggioranza, ‘In merito alla relazione del Consiglio di previdenza, la Commissione condivide la necessità di affrontare gli aspetti gestione di rischio e di maggiore remunerazione del fondo, attraverso una diversificazione degli investimenti, utilizzando anche soggetti esterni alla Repubblica’”./approvato a maggioranza.

Franco Santi, C10: “Capisco perfettamente esigenza espressa in questo Odg. Ma cosa significa, che il Consiglio di previdenza potrà affidare a un Sgr italiana, irlandese etc la gestione dei nostri fondi? C’è stato anche un referendum contrario. O che si potrà investire in bot italiani o nel debito pubblico irlandese? Non si può risolvere tutto nella definizione di questo Odg, serve un’analisi più approfondita. Penso questo Odg sia pericoloso, non sono d’accordo assolutamente”

Comma 3. Esame in sede referente del progetto di legge “Norme a tutela dei soggetti affetti da malattia celiaca

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Il progetto pare assolvere ad un aspetto organizzativo per 200-250 assistiti Iss che hanno la celiachia- è un dato che cresce- e riconosce il valore sociale della malattia. Deposito alcuni emendamenti”.

Filippo Tamagnini, Pdcs: “Rimando al vostro giudizio che possa partecipare alla votazione di questa legge, avendo mia moglie fatto parte della commissione che ha deliberato questo progetto di legge”.

Oscar Mina, Pdcs: “Come presidente non rilevo contrarietà nel regolamento alla sua partecipazione”

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