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Ilva, i sindacati bocciano il piano del Mise: si aspetta il nuovo governo

"Il governo ritiene di aver messo in campo ogni possibile azione per salvaguardare l'occupazione", dice il ministro Carlo Calenda

Pubblicato:10-05-2018 12:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:52

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ROMA – I sindacati hanno bocciato il piano dell’Ilva proposto dal ministro Carlo Calenda. “La proposta andava modificata secondo noi, ma un pezzo del sindacato ha delegittimato il ministro aspettando il nuovo governo- spiega Marco Bentivogli della Fim Cisl all’uscita del ministero- L’Usb ha detto a Calenda che è un abusivo e lui è caduto nella trappola e ha lasciato il tavolo“.

Un negoziato che è durato 8 mesi non può finire con un sì o con un no alla vigilia di un cambio di governo

Rocco Palombella della Uilm sottolinea: “Siamo consapevoli dei problemi, ma un negoziato che è durato 8 mesi non può finire con un sì o con un no alla vigilia di un cambio di governo, noi siamo pronti a proseguire il negoziato. Il gruppo non ha fatto alcun passo in avanti. Abbiamo bocciato la proposta- insiste- noi vogliamo continuare a negoziare senza vincoli. Noi siamo stati contrari al prendere o lasciare. Ora ci affidiamo alla responsabilità del governo, al ministro Calenda se vorrà riconvocarci o al nuovo governo“. Marco Bentivogli spiega la posizione della Fim Cisl: “I numeri andavano modificati, noi abbiamo chiesto invarianza salariale e il crono programma degli investimenti”. Infine Francesca Re David, leader della Fiom attacca: “La trattativa è sempre stata bloccata, non si può pensare di risolvere in poche ore temi posti da mesi. Non c’è la garanzia di un posto a tempo indeterminato per tutti“, conclude.

“Il governo ritiene di aver messo in campo ogni possibile azione per salvaguardare l’occupazione, ora il dossier passa al nuovo governo”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, commenta la fine della trattativa su Ilva dopo l’ultima bocciatura dei sindacati.


La proposta del Mise

“Tutti i lavoratori avranno a fine piano garanzia di continuità occupazionale a tempo indeterminato”. È quanto si legge nella bozza di accordo che il ministero dello Sviluppo economico ha proposto ai sindacati riuniti al tavolo Ilva in corso in via Veneto. Oltre ai 10 mila lavoratori assunti da ArcelorMittal, il Mise garantisce “una prospettiva occupazionale stabile” a fine piano “qualora 12 mesi prima del termine temporale previsto per la realizzazione del piano ambientale ed industriale si dovesse accertare che rimangano lavoratori senza una occupazione stabile”. C’è Invitalia che “in via prioritaria, attraverso la società per Taranto e la società per Cornigliano si impegna ad individuare le soluzioni a tempo indeterminato” a circa 1.500 lavoratori rimasti in carico all’amministrazione straordinaria. Invece per i rimanenti 2.300 lavoratori rimasti nella societa’ Ilva in amministrazione straordinaria, 12 mesi prima del 2023 (a fine piano) saranno le società del gruppo Ilva e i ministeri dello Sviluppo e del Lavoro a “supportare ogni iniziativa per il perseguimento della finalità di una stabile occupazione a tutti i dipendenti”.

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