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Nel modenese arriva un cimitero per i bambini mai nati

La legge garantisce la sepoltura vera e propria solo oltre le 20 settimane. A Cavezzo, con l'appoggio del Comune, il Movimento per la vita fa nascere uno spazio dove si potranno seppellire i feti sotto le 20 settimane

Pubblicato:10-04-2019 16:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:20

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MODENA – Un cimitero per i “bambini non nati”, per i feti che non sono arrivati alla ventesima settimana di gestazione, e che, altrimenti, senza richiesta esplicita dei genitori, sarebbero smaltiti nei rifiuti speciali. Si chiamerà “Giardino degli angeli” e sarà creato nel cimitero di Cavezzo, nel modenese, per iniziativa del servizio ‘Accoglienza alla vita’ (gruppo che fa capo al Movimento per la vita), con l’ok del Comune.

E’ il presidente del Servizio Accoglienza per la vita Carlo Rossi, a spiegare che, appunto, per le gravidanze inferiori alle 20 settimane, a meno che i genitori non facciano una specifica richiesta di sepoltura, i resti del feto sono smaltiti attraverso la linea dei rifiuti speciali, senza nessuna dignità. “Purtroppo è questa la conseguenza fisica dell’interruzione volontaria di gravidanza”, aggiunge.

“Un passo che può aiutare a superare il lutto”

“Per molte mamme, come evidenzia la psicologia, supportata da notevole letteratura scientifica, la sepoltura del figlio non nato rappresenta un passo importante per l’elaborazione del lutto”, l’iniziativa “può aiutare i genitori a superare definitivamente il dolore, e a favorire, nelle migliori condizioni, un nuovo eventuale progetto di maternità da parte della donna”.


La legge garantisce la sepoltura solo sopra le 20 settimane

L’associazione di volontariato di Cavezzo, prosegue Rosi, “si occupa di aiutare le mamme alle prese con una gravidanza inattesa”, e ha avanzato la proposta proprio perché la legge garantisce la sepoltura solo dopo la ventesima settimana. E perché questo possa accadere il cimitero comunale deve essere dotato di un’area dedicata. L’iniziativa è stata accolta dalla Giunta, spiega il Comune, che “ha ritenuto opportuno offrire alle famiglie la possibilità di avere uno spazio all’interno del cimitero del capoluogo in cui poter ricordare il proprio bambino mai nato”. E fare dunque “un gesto di rispetto e civiltà”.

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