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Europee, lite sul manifesto tra Pd e +Europa: ‘Drogatevi meno’ contro ‘Sovranisti rossi’

Il manifesto di Più Europa in vista delle elezioni europee 'piazza' il Pd, insieme a Forza italia, tra i partiti 'Europa forse'. In rete si scatena un dibattito avvelenato

Pubblicato:10-04-2019 12:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:20

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ROMA – Tra i grandi meriti dell’Europa l’aver garantito la pace nel continente per oltre 60 anni. Tra i piccoli, minuscoli demeriti, l’aver innescato una guerriglia social, ma non solo, nel centrosinistra che si prepara alle elezioni europee. Lite furibonda sul tasso di europeismo. A scatenare gli istinti un manifesto firmato da Più Europa, la formazione guidata da Benedetto Della Vedova che annovera tra i candidati di spicco Emma Bonino.


Dovendo rappresentare il ‘quantum’ di europeismo dei partiti che si affronteranno il prossimo 26 maggio, Più Europa ha pensato bene di rappresentare tre bande di un ideale vessillo, di tagliare tre fette: quella di “Europa No“, che annovera Lega e Fratelli d’Italia. Quella di “Europa Boh?“, dove militano i Cinque stelle, e infine quella di “Europa Forse“: e qui Più Europa ci ha messo Forza Italia e il Partito democratico. Apriti cielo. Ma come- si sono chiesti in molti nel partito di Nicola Zingaretti – questi sarebbero i nostri futuri alleati? Dubitano del nostro europeismo e ci accomunano addirittura a Forza Italia?


Per dirla con Patrizia Toia, capodelegazione degli eurodeputati Pd, da Più Europa è arrivata “una campagna di comunicazione elettorale scorretta. Tentano di accreditarsi come gli unici autentici europeisti, mentre mettono sullo stesso piano Pd e Forza Italia nella categoria ‘Europa forse”.

L’indignazione di Toia trova sui social toni molto meno contenuti. “Che pessima locandina rancorosa. Ma non mi aspettavo altro da Rutelli/Tabacci e l’ex grillino Pizzarotti”, dice Mirko Boschetti. Alessio Andrea Unfer si chiede con allusioni neanche troppo criptiche alle campagne antiproibizionistiche dei Radicali. “Va bene tutto ma drogatevi meno. Eravate nelle liste Pd fino all’altroieri”.

Insomma tornano a galla vecchi dissapori mai sopiti. Screzi, antipatie, attriti come quello tra radicali e comunisti. Anzi peggio. Ora che Piu’ Europa si presenta alle europee anche con il Psi, si rinfocola l’eterno dissidio tra post-socialisti e post-comunisti. Torna di mezzo il muro. Alessandro Huber senza mezzi termini: “La campagna europea contro il Pd è la più grande delusione che ci si potesse aspettare da voi. Imbroglioni”, dice.

Replicano dai più europeisti: “Sovranisti rossi (e anche un po’ bruni) crescono…”. Angelo Renato per il Pd: “É la solita storia. Mettere il Pd e Siamo Europei con Lega e M5s per raccattare qualche voto é proprio da accattoni”. Gli animi si scaldano: “Ho capito che il Pd è un marchio in perdita , però che cazz”, chiede malizioso Gilberto Antonio Nieddu. Qualcuno come Tiziana Sarnari reclama se non la pace, almeno una specie di tregua: “Intendo che se ci spariamo tra noi, gli altri hanno vinto a tavolino per mancanza di interlocutore. Questa infografica grida vendetta”.

Niente da fare, sui social l’argomento è troppo caldo. Per il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova forse più avanti ci sarà modo di modificare la contestata grafica. Non ora. “Noi siamo contenti che il Pd abbia inserito l’europeismo come tratto distintivo”, dice Della Vedova alla Dire in riferimento ai temi della campagna elettorale ma anche all’aggiunta di ‘Siamo Europei’ al logo dem. “Vediamo se tra un po’ magari lo spostiamo da dove lo abbiamo messo, dalla fascia di “Europa Forse”, a quella degli europeisti convinti. A dire il vero considerando gli ultimi decenni e gli ultimi anni del Pd, siamo ancora a Europa forse”.

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