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Cgil, Landini: “Cancelliamo la parola populismo, dobbiamo affrontare i problemi della gente”

Landini: "Se tu non sei d'accordo con qualcuno, oggi gli dici che è un populista. E non si affrontano i problemi, la causa della situazione".

Pubblicato:10-04-2018 13:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:44

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BOLOGNA – Le sfumature sul capitolo populismo e dintorni, in casa Cgil, riaffiorano oggi a Bologna. L’occasione è lo stesso convegno ribattezzato “Le sfide del sindacato nell’era dei populismi”, annunciato a più riprese e promosso dalla Fiom, di Bologna e dell’Emilia-Romagna, in compagnia dei colleghi tedeschi dell’Ig Metall di Wolfsburg.

Si parla di “populismo di destra come sfida per il sindacato”, in compagnia di professori e ospiti europei, ma a quanto pare il quadro resta complesso. “Io sarei per cancellare il verbo populismo dal gergo politico, sennò si rischia di non fare i conti con i problemi delle persone e con cosa sta succedendo loro”, per dirla con Maurizio Landini.

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L’ex segretario Fiom interpellato a margine del convegno ragiona: “Dobbiamo capire cosa sta succedendo, perché ci sono problemi di rapporto con tante forme di lavoro precario. Dal punto di vista sindacale, il tema è quello di ricostruire una capacità di rappresentanza di tutte le forme del mondo del lavoro. Il problema è quello della frantumazione e della divisione che si è determinata: come riunifico i diritti di tutti quelli che lavorano e come li rappresento?”, si chiede Landini, spronando a “cambiare tutte le leggi che sono state fatte in questi anni sul lavoro“.

Ma appunto, per l’attuale membro della segreteria confederale Cgil non bisogna cedere a certe critiche: “Se tu non sei d’accordo con qualcuno, oggi gli dici che è un populista. Non c’è benevolenza, diciamo. E non si affrontano i problemi, la causa della situazione. Perché quelli che stanno peggio si arrabbiano e si sentono soli? Dobbiamo approfondire: il numero di persone che per vivere ha bisogno di lavorare non è mai stato così alto, da qui nascono disagi e problemi di rappresentanza”.

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E in tutto questo il territorio che sta ospitando il convegno è quello dove nella principale fabbrica metalmeccanica, la Gd, il sindacato di base Usb ha raggiunto la maggioranza facendo prevalere le sue priorità. La Fiom di Bologna ne ha parlato alla conferenza stampa che ha lanciato il convegno di oggi, ma per Landini vale un principio generale: “I sindacati di base? Il punto è estendere la democrazia ed io rivendico, come sta facendo la Cgil da tempo, che si faccia una legge sulla rappresentanza“.

“L’importante- avvisa Landini- è non mantenere una dimensione aziendale, corporativa e di mestiere, ma appunto una visione generale. Il sindacato confederale nel nostro Paese, e la Cgil in particolare, non semplicemente tutela chi lavora ma vuole cambiare la società anche fuori dal mondo del lavoro, facciamo politica nella direzione di un progetto di trasformazione sociale”.

Anche il successore di Landini alla guida delle tute blu Cgil, Francesca Re David, a margine del convegno mostra cautela: “La rappresentanza è in difficoltà, per la frantumazione del lavoro e l’eliminazione dei diritti. Su questo tema del populismo a me interessa ascoltare, non so neanche dire che cosa significa. C’è un populismo di destra ma- precisa Re David- c’è anche un populismo di sinistra, più che la critica al populismo a me interessa capire e affrontare il tema rimettendo al centro la rappresentanza”.

E il populismo politico che viene accostato a Lega e M5s? “C’è una pregiudiziale per me fondamentale, più che contro i populismi contro un’idea di neofascismo e xenofobia che sta generando la chiusura in se stessi”.

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