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Terremoto: scossa di magnitudo 4.7 nelle Marche

La scossa è stata avvertita anche in Umbria

Pubblicato:10-04-2018 06:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:44
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ROMA – Torna la paura nel centro Italia. Alle 5.11 di questa mattina una scossa di magnitudo 4.7 è stata registrata dai sismografi dell’Ingv con epicentro a 2 Km da Muccia (Macerata).  I comuni più vicini all’epicentro sono: Muccia,  Pieve Torina, Pievebovigliana. In azione dall’alba il sistema regionale di Protezione Civile. Non si registrano al momento feriti. Tra i danni da segnalare il crollo del campanile di una chiesa a Muccia.

“La zona interessata dai terremoti di questi ultimi giorni si era attivata a fine ottobre 2016, tra il 26 e il 30 ottobre, quando sono avvenuti alcuni dei più forti eventi sismici della sequenza: quelli del 26 ottobre di magnitudo 5.4 e magnitudo 5.9 e quello di magnitudo 6.5 del 30 ottobre 2016”, si legge sul sito dell’Ingv.

La scossa è stata avvertita anche in Umbria.


Riattivata la tratta ferroviaria fra Civitanova e Macerata che questa mattina era stata bloccata a scopo precauzionale da Trenitalia. Ancora sopsesa la tratta fra Macerata e Albacina dove proseguono le verifiche da parte delle squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana.

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha attivato le proprie unità di crisi per la verifica dei danni e la messa in sicurezza del patrimonio culturale eventualmente danneggiato

Non chiude la scuola primaria di Visso, in provincia di Macerata

Dopo la scossa di terremoto di questa mattina alle 5.11 è stato effettuato un sopralluogo dei tecnici comunali nella struttura senza riscontrare alcun danno. “Ho deciso di non chiuderla, per diversi motivi- spiega il primo cittadino, neo eletto senatore con la Lega, Giuliano Pazzaglini- Perché l’edificio è sicuro, collaudato amministrativamente per terremoti molto più forti di quelli del 2016 e collaudato ‘sul campo’. Perché nessuno sa se o quando ci sarà un’altra scossa, quindi verificato che nelle aule non ci sono problemi con gli arredi non ci sono altri ostacoli all’apertura. Perché chiudere senza motivo aumenta i problemi alle famiglie, non li diminuisce visto che non tutti sarebbero in grado di badare ai propri figli”.

Secondo Pazzaglini i bambini sono più al sicuro dentro la scuola che nelle casette allestite dopo il sisma del 2016. “Perché da alcune foto che ho visto non sono così convinto che sia più sicuro stare in una Sae piuttosto che in quell’edificio- conclude-. Dando per scontato un pari grado di sicurezza strutturale il rischio che cada un pensile e faccia male a qualcuno è superiore in una casetta che a scuola”.

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