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La confessione di Oliverio: “La Calabria era vicina al collasso”

“La Calabria acuisce e rende più evidenti e spesso

Pubblicato:10-03-2015 17:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:10

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consiglio regionale calabria“La Calabria acuisce e rende più evidenti e spesso più gravi le situazioni che si manifestano, in generale, in tutto il Mezzogiorno, finendo per presentarsi come una sorta di spazio simbolico dell’arretratezza, perennemente intrappolato nella morsa tra emergenze contingenti e criticità strutturali di lungo periodo”. E’ dolente l’analisi di Mario Oliverio nella Relazione sull’attuazione e sulle prospettive della programmazione che il presidente Regione Calabria ha presentato al Consiglio regionale.

Una lunga disamina dei problemi finanziari e operativi che hanno letteralmente inguaiato il passato e il futuro della Calabria. “I dati presentati dalla presidenza del Consiglio dei ministri lo scorso 4 novembre 2014- dice tra l’altro Oliverio- fotografavano una situazione così sintetizzabile: la Calabria era, dopo la Campania, l’ultima Regione d’Italia per la spesa sul Fesr certificata al 31 ottobre. Quindi, a ottobre scorso, cioè a poco più di un anno dalla chiusura dei Programmi, la Regione Calabria aveva speso meno della metà delle risorse del Por Fesr e aveva speso meno dei due terzi delle risorse del Por Fse. Per spendere tutte le risorse rimanenti, a partire da ottobre 2014 e per i successivi 14 mesi, la spesa avrebbe dovuto viaggiare ad una velocità dieci volte superiore a quella realizzata fino a quella data. Questa è la situazione che il governo regionale di questi anni ci ha lasciato in eredità. Con questi numeri, al momento del mio insediamento, salvare le risorse dal disimpegno appariva una missione quasi impossibile”.

“Una situazione drammatica, molto difficile, al limite del collasso”, accusa Oliverio. Perché “a questa prospettiva generale, si legava una situazione di estrema emergenza, che occorreva affrontare subito ed era direttamente legata al basso livello della spesa a ridosso della prima scadenza comunitaria, quella del 31 dicembre 2014, rispetto alla quale incombeva il grave rischio di perdita di risorse: entro tale termine, difatti, la Regione avrebbe dovuto rendicontare 305,6 milioni di euro sul Fesr e 96 milioni di euro sul Fse”.


Il presidente della Calabria illustra i primi interventi del suo governo: “Siamo intervenuti mettendo in atto un’azione straordinaria di accelerazione e rendicontazione e siamo riusciti a raggiungere il target di spesa, rendicontando in poche settimane un volume straordinario di risorse: alla fine abbiamo portato la spesa del Por, per l’annualità 2014, a 463,1 milioni di euro. Si tratta del massimo valore in tutto il periodo di spesa, che parte dal 2009, addirittura superiore alla somma delle spese complessivamente certificate nel 2011, 2012 e 2013. Grazie a questo piano straordinario di rendicontazione, la spesa complessiva del Programma da 868,8 milioni di euro (che era l’ultimo dato di spesa disponibile, aggiornato al 31 ottobre) è salita a 1.192,5 milioni di euro al 31 dicembre. Oltre all’emergenza sulla spesa, abbiamo dovuto fronteggiare un’altra situazione paradossale”.

“E’, infatti, dal 2011- prosegue il Presidente- che la Commissione europea ha interrotto i pagamenti sul Fesr, avendo rilevato, a più riprese, una perdurante e seria insufficienza del sistema dei controlli. Il tema della sospensione dei pagamenti rappresenta una criticità estremamente rilevante, che ha gravi effetti non solo sull’attuazione del Programma ma anche sulla stessa gestione del bilancio regionale, con conseguenze sia sul raggiungimento dei target di spesa sia sulla disponibilità finanziaria in termini di cassa. Abbiamo, per questo, risposto alle ultime osservazioni della Commissione sul sistema dei controlli, che sollevavano dubbi rispetto alle scelte organizzative operate dalla precedente Giunta regionale sull’attribuzione di funzioni dell’Autorità di gestione. La missione di Audit, che la Commissione ha svolto nel mese di gennaio, ha avuto esito positivo. Per queste ragioni, ci attendiamo, nei prossimi giorni, la conferma ufficiale dello sblocco dei pagamenti da parte della Commissione europea”.

Secondo Oliverio “alcuni elementi emergono con chiarezza dall’analisi dei dati: sono state congelate ingenti risorse del Programma su interventi che ancora non sono partiti, che produrranno pochissima spesa entro i termini di chiusura del Programma e incideranno in maniera significativa sulla prossima programmazione, che dovrà coprire le spese non realizzate nella fase attuale. Si tratta certamente di operazioni complesse, i cui tempi di realizzazione non sono forse compatibili con le stringenti scadenze comunitarie. Tuttavia, come nel caso dei Grandi progetti, siamo ancora, nel 2015, alle fasi iniziali: per questo, non possiamo parlare di ritardi fisiologici. La verità che è mancata un’azione forte da parte dell’amministrazione volta ad accelerare le fasi preliminari, ottenere una rapida approvazione dei progetti da parte della Commissione, predisporre e gestire con efficacia le gare e affidare i lavori”.

Il 2015, “che coincide con l’anno di chiusura dei Programmi operativi del Fesr e del Fse- dice ancora- si presenta difficile. L’eredità che ci lascia il passato governo regionale è pesante. Per il Por Fesr 2007/2013, in particolare, la sfida per il 2015 appare densa di rischi, in quanto il target da raggiungere è pari alla totalità del Programma, cioè 1.998 milioni di euro. La distanza che, oggi, ci separa da questo target ammonta a circa 806 milioni di euro. La batteria delle soluzioni operative che sono state definite dal Piano è ampia e comprende, tra l’altro: la riprogrammazione delle economie; la gestione delle eventuali modifiche delle decisioni comunitarie sui Grandi progetti; l’individuazione di operazioni che potranno essere completate con le risorse della programmazione 2014/2020; il monitoraggio degli strumenti di ingegneria finanziaria, per valutarne l’effettivo impatto sulla spesa; la semplificazione delle procedure di erogazione e gestione dei regimi di aiuto; la programmazione dei pagamenti anche al fine di evitare la concentrazione della certificazione della spesa a fine anno; la messa in campo di un sistema di monitoraggio rafforzato del Por, al fine di rilevarne in via speditiva lo stato di avanzamento e migliorarne l’attuazione; l’attivazione di specifiche task force per gli interventi in ritardo di attuazione, al fine di porre in essere tutte le misure necessarie per accelerare la spesa”.

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