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Tangentopoli sammarinese, sotto la lente dei magistrati anche Andreoli

SAN MARINO - Un altro nome

Pubblicato:10-02-2016 15:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:56

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palazzo_san marino

SAN MARINO – Un altro nome di spicco della politica biancoazzurra viene travolto dall’attività della magistratura dei Tavolucci, chiamata a fare luce sulla così detta tangentopoli sammarinese. Secondo quanto riportato da alcune testate del Titano, sono infatti state avviate verifiche bancarie per scandagliare i conti correnti di Paride Andreoli, leader del Partito socialista ed esponente politico di lungo corso, e di alcuni suoi stretti familiari. Non solo: gli inquirenti Alberto Buriani e Antonella Volpinari, con due distinti provvedimenti hanno disposto accertamenti bancari anche nei confronti dei professionisti Luigi Moretti, architetto, e dell’ingegnere Roberto Ragini.

La richiesta dell’autorità giudiziaria è arrivata in questi giorni agli istituti di credito e alle finanziarie del Titano, con l’obiettivo di ottenere informazioni utili a ricostruire eventuali operazioni finanziarie del passato, in particolare rispetto all’affaire del Centro uffici dei Tavolucci, e ad accertarne possibili collegamenti a fenomeni di corruzione. Al momento, Andreoli non risulterebbe indagato, ma comunque anche il Partito socialista viene così indirettamente coinvolto dalla tangentopoli sammarinese. La stessa forza politica, che recentemente ha azzerato ogni incarico interno, sta attraversando una fase di transizione verso l’assemblea congressuale del prossimo 12 marzo.


Ad oggi il Ps preferisce non intervenire sulla vicenda. “Risulta difficile- spiega il consigliere Rossano Fabbri– esprimersi a scatola chiusa, senza sapere quali siano le contestazioni, oltretutto ad oggi si parla di semplici accertamenti e il coinvolgimento sembra limitarsi a questo”. Solo una volta definite le contestazioni, “il partito necessariamente prenderà posizione”, puntualizza. Rispetto a possibili riflessi della vicenda sul partito, Fabbri chiarisce che “le questioni giudiziarie non spostano un ragionamento politico già avviato all’interno del Ps, un percorso di rinnovamento che- ribadisce- non viene compromesso”.

Di Cristina Rossi, giornalista professionista

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