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Il Pd richiama Merola: “Tutti collaborino sui nuovi Cie”

Ma la vicepresidente del partito nazionale Sandra Zampa non è d'accordo: è certa che la posizione di Merola sia "quella della maggioranza dei bolognesi"

Pubblicato:10-01-2017 18:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:47

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BOLOGNA  – Il Pd non segue Virginio Merola, nella sua sfuriata anti-Cie. E anzi invita il sindaco di Bologna ad ammorbidire la sua presa di posizione contro il ministro dell’Interno, Marco Minniti. E’ il segretario regionale dei democratici, Paolo Calvano, a lanciare un appello a “collaborare col ministro” e a lavorare “tutti insieme per soluzioni che sappiano coniugare sicurezza e pieno rispetto dei diritti, legalità e accoglienza”.

Parole che Calvano dice di rivolgere “alle opposizioni”, ma anche “ai diversi livelli di governo”. In Emilia-Romagna, del resto, l’idea del Governo di aprire nuove strutture più piccole per identificazione ed espulsione ha scatenato non poche polemiche, a Bologna come a Modena, entrambe sedi dei vecchi Cie in passato. Calvano però ci tiene a difendere l’operato di Minniti. Immigrazione e accoglienza sono tematiche che “vanno affrontate con realismo e concretezza, andando oltre gli slogan- ammonisce il segretario Pd- la strategia messa in campo dal ministro merita l’attenzione e la collaborazione di tutti gli altri livelli di governo, così come detto dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, perché non si limita a un intervento emergenziale e parziale, ma punta ad affrontare il tema in tutta la sua interezza”. Lo dimostra, sostiene Calvano, il fatto che la proposta di Minniti “parte innanzitutto dalla necessità di stipulare rapidamente una serie di accordi bilaterali con i Paesi di origine e di transito dei principali flussi migratori, come condizione indispensabile per ridurre le partenze da un lato e per consentire i rimpatri in tempi rapidi e secondo crismi di legge dall’altro”.

E’ proprio “in questo percorso che si inserisce la proposta del ministro di dar vita a centri diffusi e di dimensioni ridotte che, in accordo con le amministrazioni locali, possano essere in grado di operare con efficacia- richiama ancora Calvano- la legge ci impone di chiamarli Cie, ma il piano del Governo si discosta molto da quelli che ci ricordiamo e che non vogliamo assolutamente rivedere”. Non a caso, sottolinea il segretario Pd, “in ogni eventuale struttura si prevede un garante che avrà il compito di monitorare il pieno rispetto dei diritti umani”. Quindi, manda a dire Calvano, “lavoriamo tutti insieme, e mi rivolgo anche alle opposizioni, oltre che ai diversi livelli di governo, per soluzioni che sappiano coniugare sicurezza e pieno rispetto dei diritti, legalità e accoglienza”. Dal canto suo, il Pd dell’Emilia-Romagna inserirà i temi dell’immigrazione e dell’accoglienza “tra i principali argomenti di discussione della prossima campagna di ascolto che, in accordo con il Pd nazionale, organizzeremo nelle prossime settimane”, annuncia il segretario.


ZAMPA: NO CIE, MAGGIORANZA BOLOGNESI CON MEROLA

Se sui Cie la visione del sindaco Virginio Merola non coincide con quella del Pd di Bologna, la vicepresidente del partito nazionale Sandra Zampa è certa che la posizione del primo cittadino sia “quella della grande maggioranza dei bolognesi”. Scrive infatti la parlamentare democratica, commentando le dichiarazioni rilasciate ieri da Merola sull’ipotesi di riaprire il Cie a Bologna: “Voglio esprimere al sindaco il mio consenso alle sue parole sui Cie e il mio sostegno alla sua posizione che, sono certa, è quella della grande maggioranza dei bolognesi”. Merola, ricorda Zampa, definì il Cie “un cuore di tenebra della nostra città” e in questi tre anni, “dopo che ci siamo battuti per la sua chiusura, è sorto al suo posto un luogo civile di accoglienza”, cioè l’attuale Hub regionale.

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