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Trivelle, la denuncia dei Verdi: “Il Mise ha autorizzato ricerche di petrolio alle Tremiti”

ROMA - “Il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato le ricerche di petrolio di fronte ad uno dei

Pubblicato:10-01-2016 14:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:46

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ROMA – “Il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato le ricerche di petrolio di fronte ad uno dei gioielli ambientali più importanti d’Europa: le isole Tremiti”. Lo denuncia Angelo Bonelli dei Verdi.

Trivelle

“Il 22 dicembre 2015 con decreto n.176 è stato conferito il permesso B.R274.EL alla società Petroceltic Italia srl- spiega Bonelli- di fronte ad un paradiso ambientale e su una superficie di 373,70 Km/q ed in un’area dalla ricca biodiversità marina- spiega l’esponente dei Verdi- verranno utilizzate le tecniche più devastanti come l’air gun per le ricerche di idrocarburi, e siccome siamo in periodo di saldi la Petroceltic Italia pagherà allo Stato italiano per bucare i 373 km/q di fondale marino, la cifra di euro 5,16 per km/q per un totale di 1928,292 euro l’anno”. Ma non finisce qui: “altri paradisi ambientali sono in pericolo- continua Bonelli- perché sono in corso di autorizzazione permessi di fronte l’isola di Pantelleria per un’estensione di 4124 Km/q e nel golfo di Taranto per estensione di 4025 km/q a favore della Schlumberger Italiana. Sempre a Pantelleria è stato sospeso un permesso all’Audax Energy, non revocato, in attesa di un idoneo impianto di perforazione. In Italia sono vigenti permessi di ricerca per idrocarburi per un totale di 36.462 km/q di cui sulla terraferma sono 90 per un totale di 27.662,97 Km/q e nel sottofondo marino sono 24 i permessi per 8.800 Km/q: si sta perforando un territorio equivalente a quello della Lombardia e Campania messe insieme”.


L’Italia deve fermare le trivelle non i referendum, valorizzare i suoi tesori ambientali, tutelare l’economia della pesca, dell’agricoltura e del turismo che sono messe a rischio dalle tecniche invasive e distruttive di perforazione. Il futuro- conclude Angelo Bonelli dei Verdi- non è il petrolio, ma una politica energetica 100% rinnovabile perché la lotta ai cambiamenti climatici non si fa bucando la terra per trovare petrolio, ma avviando la modernizzazione dell’Italia che in questo campo è stata contrastata dalle lobby del petrolio”.

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