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Palermo, un progetto di vita per i minori stranieri non accompagnati

Il Comune con Unicef per migliorare i servizi dedicati ai migranti

Pubblicato:09-12-2016 11:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:24

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palermo03PALERMO – Promuovere i diritti dell’infanzia, migliorando e supportando i servizi dedicati ai minori stranieri non accompagnati e monitorando la loro presenza all’interno del territorio. E’ quello che prevede il protocollo d‘intesa tra il comune di Palermo e Unicef “Refugee and Migrant Response Italy”, approvato nei giorni scorsi dalla giunta comunale. Il protocollo verrà ufficialmente sottoscritto nel corso di una cerimonia che si svolgerà il 19 dicembre prossimo a Palazzo delle Aquile. L’intesa ha la durata di un anno dalla data di sottoscrizione; prima della scadenza annuale, verrà realizzata una valutazione congiunta dello stato di attuazione del protocollo e le parti definiranno la prosecuzione dello stesso per un ulteriore anno.

Con la sottoscrizione del protocollo, il comune e l’Unicef si impegnano a rafforzare la collaborazione già attiva, attraverso attivita’ educative, formative e di supporto alle strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati a Palermo, in stretto contatto con la Unita’ organizzativa Nomadi e Immigrati del Comune di Palermo e il costante confronto con il “Laboratorio della Città Educativa” ed il garante Cittadino per l’Infanzia e l’adolescenza Pasquale D’Andrea. “Questo protocollo – dichiara il sindaco Leoluca Orlando – conferma il costante impegno dell’amministrazione comunale nei confronti dell’universo dell’infanzia e dell’adolescenza ed in particolare verso i minori stranieri non accompagnati. Testimonia, altresì, che mentre altrove si erigono muri, barriere e si intrecciano fili spinati, Palermo si dimostra, sempre di più, città dell’accoglienza e della solidarietà'”.

Per l’assessore alla Cittadinanza, Agnese Ciulla “questa iniziativa vuole coordinare il lavoro complesso di accoglienza dei minori ed e’ fortemente correlato alle metodologie che le singole comunità e strutture di accoglienza sviluppano in autonomia, il lavoro dei servizi sociali e degli altri enti pubblici coinvolti. Il protocollo con Unicef e’ coerente ed e’ uno degli strumenti applicativi necessari a dare forza e slancio al protocollo istituzionale per la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, siglato il 9 novembre scorso”. Per il Garante per l’infanzia e l’adolescenza Pasquale D’Andrea “questa collaborazione e’ funzionale all’attivazione di un processo che mette al centro i ragazzi e le ragazze e partendo dai loro desideri e saperi, costruisce con loro un ‘progetto educativo’ che coinvolge non solo i ‘tutori’ nelle loro funzione, ma tutta la comunità. Inoltre l’aver previsto un monitoraggio costante non solo sui risultati ma su tutto il processo e il continuo rapporto con il laboratorio educativo rafforza la volontà di Palermo di definirsi “Città Educativa”.


Gli obiettivi generali del protocollo sono: il rafforzamento di una rete locale per facilitare l’accesso ai servizi dei minori stranieri non accompagnati (istruzione, leoluca_orlandosanità, cultura, sport) anche supportando il percorso di avvio della sperimentazione sui tutori volontari, in collaborazione con il garante cittadino; la mappatura del sistema di protezione dei minori stranieri e dei minori in generale; lo sviluppo di un piano d’azione sulla capacita’ esistente di accoglienza e di strategie per ottimizzare le misure alternative ai centri; il sistema di monitoraggio sugli standard minimi: valutazione delle pratiche esistenti nei servizi di monitoraggio per i minori stranieri; l’assistenza tecnica per mettere le basi ad un processo partecipativo finalizzato alla valutazione del sistema di monitoraggio, al fine di identificare le criticità ed indirizzare un sistema armonico e coordinato; la documentazione e diffusione dei risultati per influenzare l’adozione a livello nazionale del sistema di monitoraggio; la partecipazione dei minori stranieri nel monitoraggio; il rafforzamento delle capacita’ degli operatori di prima linea in diretto contatto con i minori stranieri e gli altri professionisti; la realizzazione di un progetto pilota; la documentazione e disseminazione di buone pratiche per soluzioni alternative all’istituzionalizzazione; ricerca di famiglie di aiuto.

(www.redattoresociale.it)

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