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Virginia Raggi si difende: “Da Raineri dette cose contrarie alla verità”

La replica del sindaco di Roma, Virginia Raggi, al suo ex capo di Gabinetto, che ha testimoniato nel processo che la vede imputata per falso

Pubblicato:09-11-2018 13:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:45

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ROMA – La testimonianza di Carla Romana Raineria me e’ sembrata surreale, ci siamo trovati a parlare di rapporti a tratti simili a gossip, per essere supportati da voci corridoio, avvenuti ad agosto 2016 quando il falso contestato risale a dicembre 2016″. È la replica del sindaco di Roma, Virginia Raggi, alle parole del suo ex capo di Gabinetto, che ha testimoniato nel corso del processo che vede il primo cittadino imputato per falso nella nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo del Campidoglio.

“Non replicai alle sue interviste perché sono il sindaco e non credo di dovere dare corso a ulteriori gossip ma questo gossip ora entra nel processo e mi trovo costretta a fare delle precisazioni- ha aggiunto- Sono state dette cose palesemente contrarie al vero“.


A PRIMO INCONTRO RAINERI MI DISSE ‘TRA UN ANNO VADO VIA’

“Se il buongiorno si vede dal mattino, rimasi interdetta quando, in occasione del nostro primo incontro, mi disse ‘Cara non ti preoccupare, starò con te per un anno, un anno e mezzo al massimo’. All’epoca non capii bene questa affermazione, alla luce di quello che ha detto oggi capisco che non aveva molta voglia di starci, apprendo oggi tutta questa ritrosia a venire da noi”. 

“È’ vero che non la conoscevo e che mi fu caldamente consigliata dall’assessore Minenna che a sua volta mi era stato caldamente consigliato dai miei referenti politici. Benché non la conoscessi era un’opportunità avere come capo Gabinetto un magistrato di primaria importanza e accettai volentieri che venisse- ha aggiunto- Minenna disse che lei era molto contenta di venire da noi e bastava solo un cenno. Mi dispiace anche avere forzato una persona a stare in un ruolo dove non voleva”.

Sul perché Raineri avesse indicato proprio il termine di un anno e mezzo, Raggi ha replicato: “Un anno e mezzo dopo il nostro arrivo ci sarebbe stata la preparazione alle elezioni politiche 2018 e sapevo, per quello che mi diceva il dottor Minenna, che erano interessati a dare un supporto molto fattivo al M5S in tutte istituzioni nelle quali i Cinque stelle erano presenti o si apprestavano a entrare”. Quindi secondo il sindaco le ragioni del termine di un anno e mezzo di mandato messo dalla Raineri potevano essere legate a una volontà del magistrato di ricoprire altre cariche: “Magari un altro incarico dopo le elezioni politiche nazionali”, ha concluso.

“RAINERI FECE QUESTIONE ESCLUSIVAMENTE DI SOLDI”

“Mi rivolsi all’Anac sia per la questione degli emolumenti di Romeo sia allo stesso modo, senza alcun accanimento ne’ con intento persecutorio, sia per quelli di Raineri, perché non mi veniva chiarita la questione dell’applicazione dell’articolo 110 del Tuel in luogo del 90. Sia a Romeo che a Raineri dico che mi rivolgo all’Anac ma la reazione fu diversa: entrambi sono stupiti ma la Raineri si infuriò. Conviene sul fatto che il movente e’ economico“.

Una volta ricevuto il parere dall’Anac sulle nomine da rivedere sia per Romeo che Raineri, che in quest’ultimo caso doveva essere fatta secondo criteri ed emolumenti diversi (da circa 190mila euro a 130mila), “le dissi ‘mi piacerebbe continuare questo rapporto ma dobbiamo procedere con una nuova nomina ma lei- ha spiegato Raggi- mi disse ‘Non sono venuta da Milano per prendere 130mila euro. Ne fa una questione unicamente di soldi. Ne parliamo tutta la notte, finiamo alle quattro, cerco in tutti i modi di convincerla ma lei si chiude nella sua stanza. Sentivo delle telefonate concitate, io le dico ‘cerchiamo di trovare un modo’ ma a un certo punto lei dice che con me non vuole più parlare. Quella notte non ho dormito, sono rimasta lì in Campidoglio e appena sveglia la prima cosa che mi sono trovata sono state le dimissioni di Raineri e Minenna. Raineri disse che avrebbe avuto diritto a tutti quei soldi e non si sarebbe mossa per un centesimo di meno, talmente ne era convinta che dal 2 settembre (primo giorno post dimissioni, ndr) inizio’ a scrivere al Comune per comunicare di rinunciare a ogni emolumento nel periodo tra il 21 luglio e il 31 agosto”.

“RAINERI-MINENNA NOMINARONO DG AMA IN SPREGIO NORME”

La nomina dell’ex dg di Ama, Stefano Bina, avvenne in Giunta “in spregio delle norme dello statuto di Ama” per volontà dell’ex capo di Gabinetto della Raggi, Carla Romana Raineri, e dell’allora assessore al Bilancio, Marcello Minenna. La circostanza e’ stata raccontata proprio dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, nel corso di una sua dichiarazione spontanea resa durante il processo che la vede imputata per falso nella nomina di Renato Marra a capo della direzione capitolina Turismo.

“Bina venne proposto da Minenna, abbiamo passato giorni interi io, Romeo incidentalmente Marra e l’assessore Muraro, insieme alla dottoressa Raineri e a Minenna perché loro due volevano votare in giunta la nomina di Bina e non ci fu verso tanto che con delibera del 18 agosto 2016 la giunta deliberò, in spregio delle norme dello statuto di Ama, Bina per un motivo a me estraneo. Se le persone che devono tutelare l’ente e l’organo di vertice decidono di usare le norme a proprio uso e consumo non sono persone che possono entrare nella mia squadra, soprattutto perché faccio della legalità una mia battaglia di principio”.

“RAINERI INVITATA A RIUNIONI MA NON LA TROVAVANO”

“Secondo me è vergognoso quando la Raineri dice che il giorno del terremoto lei è rimasta per ore nella sua stanza in attesa della mia chiamata, quando invece nel mio ufficio c’erano riunioni permanenti, chiamavano la dottoressa Raineri ma lei non arrivava”, ha dichiarato Raggi. “Non appena arriva- ha proseguito riferendosi al lavoro svolto da Carla Romana Raineri, suo capo di Gabinetto tra luglio e agosto 2016- sostanzialmente lavora con Minenna. Quando chiedo di contattarla, la maggior parte delle volte non si trova perché è fuori con l’assessore Minenna o perché è in riunione con Minenna, riunione di cui non mi viene detto nulla. Ho cercato un confronto con lei, ma evidentemente questo tipo di riunioni non le piacevano”.

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