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Voluntary disclosure, Arzilli non fa sconti

SAN MARINO - La chiacchierata di un orafo sammarinese sui possibili stratagemmi in grado di eludere gli obblighi della

Pubblicato:09-11-2015 16:40
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:33

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SAN MARINO – La chiacchierata di un orafo sammarinese sui possibili stratagemmi in grado di eludere gli obblighi della voluntary disclosure, viene trasmessa sulla televisione pubblica italiana e finisce per diventare una questione di Stato sul Titano. Infatti, la gioielleria caduta nel trucco della trasmissione Tv7 di Rai 1, andata in onda domenica sera, non è un negozio qualsiasi, ma appartiene ai familiari del segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, soprannominato in questi anni “lo sceriffo”, proprio per la sua attività di inesorabile censore dei comportamenti illeciti delle aziende. E anche in questo caso, malgrado i legami di sangue, la sua segreteria di Stato fa sapere che non cambierà metodo, ma andrà fino in fondo per accertare la verità. “A seguito del servizio andato in onda lo scorso 6 novembre all’interno del programma di Rai 1 TV7- riferisce infatti una nota istituzionale di Palazzo Mercuri- la segreteria di Stato per l’Industria comunica che, nella riunione del congresso di Stato di domani mattina, presenterà al governo la richiesta di procedere con un esposto alla magistratura al fine di chiarire l’intera vicenda”.

Non solo, Palazzo Mercuri fa riferimento all’analoga vicenda di Exit, trasmissione che mandò in onda l’intervista di un agente immobiliare sui possibili affari “bordeline” realizzabili sul Titano. “Così come per l’analogo caso di Exit avvenuto nel 2010- puntualizza infatti la nota- si chiederà al Tribunale di procedere all’acquisizione del filmato integrale dell’intervista, non tanto per accertare l’identità del gioielliere in causa, che ha già pubblicamente confermato la propria identità, bensì per avere tutto il materiale utile a valutare la sussistenza di eventuali ipotesi di reato”. Intanto, il diretto interessato, l’orafo filmato da Tv7, ben riconoscibile malgrado la manipolazione della voce, ovvero Giuseppe Arzilli, non è più amministratore unico della gioielleria di via Donna Felicissima. Sui social network e sui siti di informazione on line, da ieri ha imperversato la caccia all’uomo che ha portato al titolare della gioielleria di Città. Di qui la scelta di sgombrare il campo. “La società G.Arzilli s.p.a.- esordisce oggi la nota dell’azienda- comunica che questa mattina, nel corso dell’assemblea dei soci, il signor Giuseppe Arzilli ha rassegnato le proprie dimissioni da amministratore unico al fine di tutelare sia la società che la propria personale posizione in tutte le sedi competenti, a seguito del servizio andato in onda all’interno della trasmissione televisiva TV7”. Gli azionisti, conclude la nota, prendendo atto delle dimissioni, “auspicano che Giuseppe Arzilli possa fornire tutte le spiegazioni sulla vicenda”.


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