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Vaccini, a Bologna 568 bambini non sono in regola: ora rischiano la sospensione

Questi 568 bambini rappresentano il 7% di tutti i bambini iscritti a nidi e materne

Pubblicato:09-10-2017 13:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:46

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BOLOGNA – Sono 568 i bambini iscritti ai nidi e alle scuole dell’infanzia comunali di Bologna le cui famiglie non hanno presentato la documentazione prevista dalla legge 119 del 2017 che ha introdotto l’obbligo vaccinale: “Su una platea di 8.075 bambini solo il 7% manca all’appello”, fa sapere il Comune con una nota, sottolineando che sono in partenza le lettere per le famiglie in questione e sono “in preparazione i provvedimenti di sospensione previsti dalla legge”. È questa, dunque, l’entità delle famiglie che non hanno presentato i documenti necessari, “nonostante le comunicazioni dell’area Educazione e i solleciti delle ultime settimane a cura dei Quartieri”, specifica l’amministrazione.

In particolare, “si tratta di 28 bambini iscritti al nido (su 3.042 frequentanti) e di 540 iscritti alle scuole d’infanzia (su 5.033 alunni)”, sono i numeri forniti da Palazzo D’Accursio, che dunque ora “sta provvedendo a inviare una lettera alle famiglie di questi 568 bambini”. La comunicazione ricorda che, ai sensi della legge 119 e delle successive circolari applicative, “è obbligatorio ai fini dell’accesso ai nidi e alle scuole d’infanzia inviare al Comune la documentazione relativa all’assolvimento degli obblighi vaccinali. Viene inoltre ricordato che, per l’anno scolastico in corso- scrive l’amministrazione- il termine per l’invio della documentazione necessaria era l’11 settembre 2017″.

Non avendo avuto effetto i solleciti già effettuati, “dopo quest’ultima comunicazione gli uffici Scuola dei Quartieri- spiega il Comune- contatteranno queste famiglie per consegnare loro il provvedimento di sospensione dalla frequenza del servizio. Restando confermata l’iscrizione al servizio, la sospensione sarà interrotta solo dopo la presentazione al Quartiere di residenza della documentazione di idoneità vaccinale (anche in forma autocertificata) o di idonea documentazione che dia atto della presentazione di formale richiesta di appuntamento all’Ausl per l’assolvimento delle vaccinazioni richieste (anche in forma autodichiarata)”.


di Maurizio Papa, giornalista professionista

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