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Lavoro, Cisl: “Il salario minimo indebolisce i lavoratori e le imprese”

Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario Confederale della Cisl a margine della Conferenza Organizzativa della Fai-Cisl Lazio, a Roma

Pubblicato:09-10-2015 14:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:37

luigi sbarra
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ROMA – “Il governo deve stare molto attento: introdurre il salario minimo per legge porta allo smantellamento della contrattazione e all’indebolimento di tutto il sistema di rappresentanza. Le ripercussioni sarebbero molto gravi per i lavoratori ma anche per le imprese e per la competitività complessiva del nostro tessuto produttivo”. Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario Confederale della Cisl a margine della Conferenza Organizzativa della Fai-Cisl Lazio, a Roma.

Luigi Sbarra Cisl

“La definizione dei minimi contrattuali deve essere lasciata al libero e autonomo confronto tra parti sociali. Chi sostiene che questo strumento non esista nel nostro paese, ignora o fa finta di ignorare  che contratti collettivi già stabiliscono soglie salariali minime valide erga omnes. Modello che peraltro si adatta molto meglio ai diversi settori e alle singole qualifiche professionali. Smantellare questo modello con una incursione legislativa porterebbe a una dannosa perdita di flessibilità e adattabilità, ma soprattutto destrutturerebbe un sistema di rappresentanza che garantisce tutela del lavoro e competitività, dunque ricchezza maggiore e meglio distribuita per tutto il paese. Il governo rinunci a tentazioni di invasione di campo, rifinanzi la decontribuzione e la detassazione della contrattazione di secondo livello e lavori per creare condizioni che favoriscano il dialogo sociale e la collaborazione responsabile su obiettivi comuni”. Sbarra ha inoltre evidenziato la necessità di accelerare la trattativa relativa al rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare, “per garantire alle imprese opportunità maggiori di produttività, efficienza competitività, e migliori retribuzioni per i dipendenti”.


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