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Vajont, Serracchiani ricorda tragedia e ammonisce: “Impegno e prevenzione in ricordo delle vittime”

"La memoria dolorosa del Vajont deve andare prima di

Pubblicato:09-10-2015 14:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:37

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vajontLa memoria dolorosa del Vajont deve andare prima di tutto alle vittime, ai duemila morti, alla distruzione di due intere comunità, al lutto, alla sofferenza e allo sradicamento dei sopravvissuti”. Lo ha detto la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione dell’anniversario della tragedia del 9 ottobre del 1963, quando una frana nel lago artificiale della diga del Vajont provocò una gigantesca onda che distrusse due interi paesi, Longarone in Veneto e Erto e Casso in Friuli Venezia Giulia.

A 52 anni dalla tragedia, la presidente parteciperà questa sera a Vajont, il Comune in provincia di Pordenone costituito nel 1971 per accogliere la diaspora di gran parte della popolazione colpita dalla catastrofe, a una messa per tutte le vittime e ad altre iniziative promosse dalla parrocchia di Gesù Crocifisso alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali. “Ho sentito il dovere di partecipare alla commemorazione a Vajoint- ha detto la presidente- in un paese che non sarebbe mai dovuto sorgere, a cui è toccata la sorte di portare nel suo nome e nelle sue radici la memoria dolorosa della tragedia”.

Per Serracchiani “deve rimanere vivo e vivido il ricordo della sofferenza di questa popolazione negli anni successivi, ma anche e nello stesso tempo deve rimanere viva la consapevolezza della fragilità di un territorio che non cessa di destare preoccupazioni e al quale vogliamo dedicare il rispetto che in passato mancò. Perciò, nel commemorare il disastro e il misfatto del Vajont, il Friuli Venezia Giulia si impegna a dispiegare tutti i suoi poteri, anche legislativi, affinché nessun cittadino muoia più a seguito di incuria o disprezzo del territorio”.


Serracchiani ha ricordato che la Regione ha sottoscritto con il governo nazionale un accordo di programma che ha dato una forte accelerazione agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, di cui la stessa presidente ha assunto la responsabilità come commissario straordinario delegato, permettendo a oggi di mettere a gara opere per 32,2 milioni di euro. La presidente ha poi ricordato il Piano paesaggistico in fase di elaborazione, il nuovo Piano energetico che detta regole precise di sostenibilità proprio nel settore idroelettrico e la prossima adozione di un Piano di tutela delle acque. “Il Vajont- ha concluso Serracchiani- deve essere un perpetuo ammonimento contro l’accecamento delle istituzioni e contro l’infamia delle speculazioni, ma anche una continua esortazione a prenderci cura dell’ambiente che ci circonda per renderlo più sicuro e più bello. Dalla tragedia del 1963 dobbiamo trarre oggi più che mai la giusta lezione: quel 9 ottobre di 52 anni fa la natura si è ribellata all’uomo che ha insistito nel farle violenza”.

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