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Draghi: “Europa sia unita contro minaccia protezionismo”

"Serve più convergenza tra Stati per unione monetaria"

Pubblicato:09-07-2018 17:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:21
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BRUXELLES – “In questi tempi di aumentate incertezze globali, è importante che l’Europa resti unita”: a dichiararlo è Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea, durante l’audizione in Commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo. “L’economia dell’area dell’euro – continua Draghi – è cresciuta dello 0,4% durante il primo semestre del 2018, segnando cinque anni di espansione economica continua”.
La minaccia principale al positivo andamento economico, secondo il presidente della Bce, è un maggiore protezionismo cui deve far fronte “un’Unione europea forte e unita in grado di aiutare a cogliere i benefici dell’apertura economica proteggendo al tempo stesso i suoi cittadini contro una globalizzazione incontrollata”.

“La nostra politica monetaria”, continua Draghi, “non cesserà di essere espansiva” anche dopo il termine degli acquisti del programma Quantitative easing, previsto per la fine del 2018. Guardando alle riforme future, come quella sull’assicurazione comune dei depositi bancari, il presidente della Bce poi afferma: “Non dobbiamo arenarci sulla distinzione fra riduzione dei rischi e condivisione dei rischi”. Secondo Draghi, infatti,“la condivisione dei rischi aiuta molto la loro riduzione”, cosa peraltro che sta già accadendo.

“SERVE PIÙ CONVERGENZA TRA STATI PER UNIONE MONETARIA”

“Gli sforzi che abbiamo compiuto negli ultimi anni per rafforzare la governance dell’Unione economica e monetaria hanno già reso l’Unione più resiliente agli shock”: ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, durante l’audizione alla Commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo a Bruxelles. Draghi, però, ha aggiunto: “La nostra unione monetaria è ancora incompleta e rimane vulnerabile, abbiamo bisogno di ulteriore convergenza e integrazione tra gli Stati membri dell’area dell’euro”. Secondo il presidente della Bce, su questa linea va bene l’idea di un fondo comune di stabilizzazione per “ridurre i rischi di una grande crisi”. All’Unione Draghi chiede un “supporto al multilateralismo e al commercio globale, capisaldi della crescente prosperità economica negli ultimi sette decenni”. Secondo il presidente della Bce, “per avere successo al di fuori, l’Ue richiede istituzioni solide e una sana governance economica all’interno”.


(di Alessio Pisanò)

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