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Arriva il Patto Padano, 32 milioni per limitare lo smog

"Il tempo è scaduto, o prendiamo provvedimenti ora o rischiamo di prenderli quando sarà troppo tardi", spiega il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini

Pubblicato:09-06-2017 15:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:19

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BOLOGNA – Stop al traffico omogenei in tutta la pianura padana dal 2018, fondi per lo svecchiamento del parco auto e per ridurre l’inquinamento in agricoltura (in tutto 16 i milioni di euro messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente piu’ altrettanti dalle Regioni) e possibili interventi sulle tasse automobilistiche per incentivare il passaggio ad auto meno inquinanti, a scapito in particolare dei motori diesel.

Sono questi i punti principali del patto anti-smog delle regioni padane firmato oggi a Bologna dal ministro Gian Luca Galletti e dai rappresentanti di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte.

Assenti Roberto Maroni e Luca Zaia, c’erano oltre al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e a quello del Piemonte, Sergio Chiamparino, gli assessori all’Ambiente della Lombardia, Claudia Maria Terzi, e del Veneto, Gianpaolo Bottacin.


Il tempo è scaduto, o prendiamo provvedimenti ora o rischiamo di prenderli quando sarà troppo tardi. Forse qualche lezione forse in questi anni l’abbiamo imparata”, ha detto Bonaccini prima della firma, tenuta oggi alla Terza Torre della Regione Emilia-Romagna. Secondo Galletti, quello licenziato oggi alla vigilia del G7 “e’ un documento buono perché per la prima volta avremo misure omogenee e vincolanti. Mi aspetto che venga considerato dall’Unione Europa in modo positivo anche in relazione all’infrazione” per i troppi sforamenti dei limiti di legge sulle Pm10. Per questo Galletti ha invitato con lui fin da ora a Bruxelles i rappresentanti delle Regioni padane che l’hanno sottoscritto.

Durante il convegno che ha preceduto la firma, Galletti ha rivendicato un ruolo di guida sulla lotta allo smog in Pianura Padana, a fortissimo rischio di sanzione Ue.

“Potevo fare il ministro in contrapposizione con le Regioni, litigando al limite su chi avrebbe poi pagato le sanzioni- ha detto- ma in campo ambientale si vince e si perde tutti insieme. E ho trovato quattro presidenti di Regione disponibili”.

Il cuore dell’accordo sono gli investimenti, in tutto 32 milioni di euro tra ministero e Regioni, per ridurre l’inquinamento in agricoltura e per incentivare l’acquisto di mezzi meno impattanti attraverso gli eco-bonus. Ma per ottenere lo stesso obiettivo si ipotizza anche un intervento sulle tasse automobilistiche.

“Non si tratta di punire quando della possibilita’ di premiare chi sceglie motori meno inquinanti“, sottolinea la lombarda Terzi, che pero’ aggiunge: “anche l’idea che il diesel costi meno della benzina puo’ essere rivista”. E il veneto Bottacin sottolinea: e’ “sbagliato bastonare un cittadino perche’ ha comprato un euro 6 diesel”.

Previsto, inoltre, che le Regioni padane utilizzino nei prossimi anni le stesse ‘regole d’ingaggio’ per affrontare le emergenze smog.

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