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All’aeroporto di Bologna la protesta dei dipendenti della cooperativa Alpina FOTO e VIDEO

Dall'1 luglio rischiano il licenziamento 50 persone "alle quali sarà negato, insieme alle loro famiglie, un reddito che gli permetta di vivere", scrivono i sindacati

Pubblicato:09-06-2017 14:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:19

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BOLOGNA  – Un presidio oggi in aeroporto a Bologna per scongiurare il licenziamento di 50 dipendenti. Questa mattina, nel bel mezzo del viavai dei passeggeri, è andata in onda la manifestazione dei dipendenti della cooperativa Alpina, a cui tramite Gh è subappaltata la pulizia degli aeromobili e del carico e scarico bagagli, che contestano la decisione dell’Aeroporto di internalizzare il servizio e affidarlo così a un’altra azienda. La protesta è sostenuta dai sindacati del trasporto Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo in attesa degli esiti della trattativa cominciata alle 14 in Città metropolitana.


Le ragioni della protesta

“L’Aeroporto continua a crescere ma non c’è posto per 50 lavoratori in appalto da più di 20 anni”, denunciano.

Poi, spiegano: “dall’1 luglio rischiano il licenziamento 50 persone alle quali sarà negato, insieme alle loro famiglie, un reddito che gli permetta di vivere”. Le tre sigle dei trasporti inoltre “chiedono al gestore aeroportuale e alle aziende presenti sul sito di fare la loro parte: le attività infatti non cessano, ma rimangono in Aeroporto, verranno semplicemente effettuate da un’altra azienda che è già presente”. Le due aziende, ricordano i sindacati, applicano lo stesso contratto nazionale di settore che prevede una clausola sociale da applicarsi in caso di passaggio di attività e della quale hanno chiesto il rispetto.


“Ora chiediamo anche a tutte le forze politiche locali di farsi sentire e scendere in campo al nostro fianco al fine di evitare questo ennesimo scempio”, è l’appello di Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl.

“I lavoratori, e il sindacato con loro, continueranno a manifestare e a contrattare fino a che non verrà garantito ad ogni singolo lavoratore una idonea collocazione di lavoro in continuità“, assicurano

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