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Stadio Roma, Caudo: “Bluff a 5 Stelle, le opere le pagano i cittadini e aumentano profitti privati”

"Fare l'interesse della città è facile: reinserire tutti i vincoli precedenti a carico del privato e non dare neanche un euro di soldi pubblici"

Pubblicato:09-06-2017 12:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:19

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ROMA – Il lavoro della Giunta Raggi sullo stadio della Roma è “un bluff”: a sostenerlo è Giovanni Caudo, ex assessore all’Urbanistica della Giunta Marino, che torna ad attaccare il nuovo progetto elaborato dalla società giallorossa secondo le indicazioni del Comune.

Caudo pubblica su facebook un’ immagine “dell’elaborato di progetto consegnato dal proponente il 25 maggio scorso, con indicate le opere di interesse generale” e spiega: le opere di interesse generale sono “le stesse della delibera 132/2014” della Giunta Marino, “solo che quelle di colore fucsia non si sa chi le paga (‘Altre voci di bilancio’)” e “quelle di colore ocra le paghiamo noi con i soldi che il privato doveva dare al Comune come oneri di costo di costruzione”.


Nel progetto originale, infatti, le opere pubbliche in quell’area erano a totale carico del costruttore, che sarebbe stato anche tenuto al pagamento di una somma di “oneri”, destinati “a opere dei Municipi e una parte veniva incassata” direttamente dal Comune. Nel progetto attuale, invece, gli oneri che il costruttore pagherà al Campidoglio serviranno per la costruzione delle opere pubbliche precedentemente a carico del proponente.

Le preoccupazioni dell’ex assessore riguardano anche “il contributo di 50,5 milioni per il trasporto pubblico su ferro” che sarebbe “sparito”, mentre alcune delle opere più importanti, come il ponte che collegherebbe il quartiere Magliana allo stadio, non risultano attualmente finanziate con una precisa voce di bilancio. L’analisi di Caudo sembra quindi confermare le preoccupazioni dei comitati di cittadini che, nei giorni scorsi, avevano denunciato come, a fronte di un taglio del 50% delle cubature private, nel nuovo progetto il taglio degli investimenti per le opere pubbliche fosse di circa il 75%.

“I Cinque stelle e i loro consiglieri dalla penna facile- scrive Caudo-, alcuni arruolati nella campagna di stampa ‘disinteressata’ condotta fin dall’inizio da un giornale romano, illusi che con la delibera della Giunta Marino avessimo fatto un regalo al privato scoprono che la loro illusione non aveva fondamento e invece di correggersi, nell’interesse della città, bluffano, giocano sulla pelle della città e fanno aumentare i profitti del privato. Fare l’interesse della città è facile: reinserire tutti i vincoli precedenti a carico del privato e non dare neanche un euro di soldi pubblici, e soprattutto non dire bugie”.

di Michele Bollino

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