NEWS:

Terremoto. Allontanate dai map di Mirandola le famiglie di ‘irriducibili’

MODENA -  E' stato allertato anche il reparto mobile

Pubblicato:09-06-2015 16:33
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:22

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Sgombero_mapMODENA –  E’ stato allertato anche il reparto mobile della Polizia di Bologna in assetto antisommossa oggi a Mirandola, in provincia di Modena, per lo sgombero dei map, i container dove ancora vivono dei terremotati nell’area del cratere del 2012.

Lo sgombero promosso dal sindaco Maino Benatti (Pd) ha coinvolto le nove famiglie ancora presenti nell’area di via 29 maggio: sei se ne sono andate, per le altre tre si punta a concludere entro domani mattina. Cominciate stamane, le operazioni non hanno registrato scontri nonostante l’opposizione delle famiglie in questione ad andarsene. Non è un caso, infatti, che per sgomberare sia stato programmato l’aiuto di prefettura di Modena, Polizia, Carabinieri, Polizia municipale, Croce Blu di Mirandola, servizi sociali, squadra operai del Comune. In tutto, gli agenti presenti erano una cinquantina.

PoliziaLe famiglie sono state fatte uscire dalle abitazioni “non avendo più alcun titolo di rimanere, sulla base delle ordinanze che regolamentano l’uso dei moduli”, precisa il Comune in una nota. Lo smantellamento dell’area, iniziato alcuni mesi fa, si era infatti interrotto per permettere agli ultimi residenti di trovare una collocazione in proprio, avendo rifiutato quelle prospettate dal Comune. In ogni caso, Benatti tira dritto e continuerà a smantellare i Moduli abitativi provvisori (Map) anche le prossime settimane. Nell’area di via 29 Maggio, infatti, verrà progettata e costruita la nuova stazione delle autocorriere, funzionale al polo scolastico. Il sindaco manda intanto un ringraziamento alle Forze dell’ordine e a “tutti coloro che stanno collaborando a questo sgombero, che rappresenta- rivendica Benatti- anche un’operazione di equità”.


di Luca Donigaglia

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it