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Letame su statua Ontani, Anpi: “Fascisti abituati a distruggere arte”

Coro di condanne contro lo sfregio della statua di Vergato (che non piace a Pillon). Durissima l'Anpi: "I fascisti hanno sempre odiato la cultura, oltre che la libertà"

Pubblicato:09-05-2019 14:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:26

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BOLOGNA – Gesto di “menti malate e ottuse” che non conoscono la storia dell’arte, “atto intimidatorio”, “incitamento all’odio e all’oscurantismo”, “azione barbara e violenta”. Pure se “non c’è da meravigliarsi, visto che i nazisti e i loro alleati fascisti sono sempre stati abituati a bruciare i libri, distruggere quadri e monumenti“. Sono alcune delle parole usate oggi da esponenti politici e non per definire l’atto vandalico sulla fontana di Luigi Ontani, avvenuto stanotte a Vergato, nel bolognese, dove qualcuno ha imbrattato l’opera col letame.

Un’opera che già da qualche giorno aveva scatenato la bufera, specie nell’estrema destra e nel mondo cattolico oltranzista, col senatore leghista Simone Pillon che aveva parlato della figura principale come di un “satanasso“. L’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, manda a dire che “i rigurgiti di oscurantismo e intolleranza sembrano essersi espansi ovunque, come quel letame”.

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Anpi: “Concetti troppo difficili per i fascisti di Casapound”

E’ pesantissima la presidente dell’Anpi provinciale di Bologna, Anna Cocchi, convinta che “dietro alle critiche ci sia solo l’ignoranza di Casapound e del senatore Pillon”. La fontana, ribadisce “fa riferimento alla mitologia e a simboli del territorio”, ma si tratta di “concetti troppo difficili per i fascisti di Casapound che, scandalizzati dalla virilità della statua simboleggiante il fiume Reno, minacciano di coprirla con una colata di cemento”. Detto ciò, “non dobbiamo meravigliarci: i nazisti e i fascisti sono sempre stati abituati a bruciare i libri, distruggere quadri e monumenti. Hanno sempre odiato la cultura, oltre che la libertà“. Il fatto è che “non sono i soli”, visto che “dietro a questa polemica è arrivato anche Pillon, il leader dei family day e promotore del disegno di legge di riforma del diritto di famiglia sulla separazione”. Per non parlare del “sedicente esorcista che sostiene idee di estrema destra e che inneggia al duce”.

Di certo, “sono tempi duri”, e “i rigurgiti neofascisti destano preoccupazione“. Certe “derive”, però, si contrastano “con la cultura, lo studio della storia e anche con lo studio della storia dell’arte”. Basta ricordare che pure “gli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina furono coperti con le mutande, ma era il 1564”. E a chi si autoproclama difensore della tradizione cattolica Cocchi domanda: “Quale? Quella del vangelo di Matteo ‘ero straniero e mi avete accolto’?”.

Mezzetti: La statua evoca gli elementi naturali dell’Appennino

Nel ricordare che l’autore è Premio McKim dell’American Academy e Premio “Presidente della Repubblica” dell’Accadema nazionale di San Luca, l’assessore spiega che quella fontana “evoca gli elementi naturali dell’Appennino in forma allegorica”. Poi, citando una serie di esempi delle rappresentazioni di Priapo nell’arte, “col fallo ritenuto origine della vita, simbolo scaramantico, auspicio di fertilità, benessere, buon commercio e ricchezza”, Mezzetti manda a dire che “solo menti malate e ottuse potevano identificare in quest’opera un inno al demonio e scomodare il comitato per gli esorcismi come ha fatto il poco onorevole Pillon”. Ma le canta anche a “qualche esponente politico bolognese, che dovrebbe esprimere posizioni alternative a quelle oscurantiste del leghismo”, e invece “non è riuscito a trattenersi dalla tentazione di sottrarsi” al silenzio. Insomma l’assessore boccia “l’ignoranza oscurata” di chi “usa l’arte come pretesto per una campagna elettorale volgare”.

Nel pomeriggio una manifestazione senza bandiere

Il capogruppo Pd in Assemblea legislativa Stefano Caliandro, da parte sua, parla di un “atto grave”, frutto di “un clima preoccupante e di un’escalation nel confronto politico del tutto inaccettabile”, poiché “nulla giustifica vandalismo e atti intimidatori”. Caliandro esprime vicinanza al sindaco di Vergato Massimo Gnudi e ai cittadini “democratici che alle 18, con una manifestazione apartitica e apolitica indetta spontaneamente, diranno no a queste intimidazioni”.

Annuncia la sua partecipazione al corteo il capogruppo di Sinistra italiana in Regione, Igor Taruffi, che invita tutti a esserci perché “per controbattere alla liberalizzazione dell’odio e del vandalismo serve una risposta civile ma ferma”. Per il consigliere, infatti, “tutti i pareri sull’opera di Ontani sono legittimi, gli atti vandalici no”, anzi sono “indegni e incivili”. Di certo, aggiunge questo “clima d’oscurantismo e intolleranza alimentato da seminatori d’odio di professione accomuna esponenti di uno schieramento che dalla Lega arriva a Forza Nuova”.

Anche Articolo uno Bologna sarà al corteo, perché quella avvenuta stanotte è “un’azione vergognosa” e da condannare: “Simili gesti nulla hanno a che fare con il dissenso o la critica, ma rappresentano esclusivamente azioni barbare e violente”. E “questi vigliacchi sappiano che la democrazia e il senso civico non si faranno intimidire”. L’auspicio è “che gli inquirenti sappiano individuare gli autori di questo intollerabile sfregio“.

Per Manes Bernardini di Insieme Bologna “a Vergato sta imperando la follia” e sono “stupidi coloro che invocano il satanismo”. Una statua, afferma, “è un’opera d’arte, può piacere o no, ma questo è un altro discorso”. Fermo restando che “a me personalmente piace”, la statua adesso “sta diventando più famosa del Nettuno”.

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