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Il titolare del Cannabis Shop vicino a Chigi: “Non sfido Salvini, voglio spiegare”

Ieri l'agenzia Dire ha intervistato due giovani collaboratori di Della Rocca. Oggi sul punto interviene lo stesso titolare del Cannabis store, chiarendo che l'esercizio non ha alcun malanimo nei confronti del ministro

Pubblicato:09-05-2019 11:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:26

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ROMA – La cannabis light? “Innocua. Come la camomilla. Mi piacerebbe parlarne con il ministro Salvini. Senza alcun tono di sfida, ovviamente”. Marco Della Rocca, titolare del Cannabis store a 100 metri da Palazzo Chigi, vorrebbe chiedere al titolare del Viminale di ripensarci: combattere i cannabis shop come il suo, benche’ vicino al palazzo del governo, non significa combattere la droga.

A citare proprio il suo esercizio commerciale e’ stato lo stesso ministro, nella conferenza stampa di mercoledi’ al Viminale. “Su questa storia degli shop sono pronto a litigare sul serio anche con gli alleati M5S. Non vorrei che ci fosse qualche parlamentare o anche qualche collega ministro che li frequenti. Pensate, ce ne uno a 100 metri da palazzo Chigi… Per quanto mi riguarda vanno sigillati perché sono un incentivo all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti”, ha detto Salvini mercoledi’ dalla sala stampa del ministero dell’Interno.

“Io vorrei spiegargli che confonde il prodotto illegale con quello legale. Il prodotto illegale- spiega Della Rocca- si fonda sul Thc, il tetraidrocannabinolo. Quello e’ il principio attivo psicotropo. Il prodotto legale, e’ invece il Cbd, il cannabidiolo, che non e’ psicoattivo. Ha solo un blando effetto di rilassamento. Ed e’ assolutamente innocuo. Tra l’altro il 70 per cento dei prodotti ha solo l’aroma e il 30 per cento si fonda solo sul Cbd”.


Ieri l’agenzia Dire ha intervistato due giovani collaboratori di Della Rocca. Oggi sul punto interviene lo stesso titolare del Cannabis store, chiarendo che l’esercizio non ha alcun malanimo nei confronti del ministro. “Io credo che Salvini, in buona fede, semplicemente non ha le informazioni esatte su quanto grande sia la differenza tra un prodotto psicoattivo illegale e un prodotto a base di Cbd che si vende nel rispetto delle norme. Nella sostanza illegale, il Thc tocca picchi del 20-30 per cento di concentrazione. Ma la cosa peggiore sono i conservanti e gli eccipienti, che fanno male al sistema nervoso. L’erba legale ha una concentrazione massima di Thc dello 0,5 per cento, assolutamente impercettibile. Questo vorrei spiegare a Salvini, se avessi l’opportunita’ di incontrarlo. Con assoluta serenita’ e benevolenza. Sia chiaro: se ci sono degli esercizi fuori regola o che vendono dell’erba illegale al posto di quella light, che vengano perseguiti. Ma non si puo’ condannare un’intera categoria di esercenti”.

Il settore in soli due anni vanta numeri in crescita. Mille shop su tutto il territorio nazionale; 800 partite iva agricole specializzate; 1.500 nuove aziende di trasformazione e distribuzione e diecimila addetti. “Cosi’ come la sigaretta elettronica e’ un mezzo per evitare i danni devastanti della classica sigaretta, allo stesso modo io preferirei mille volte un figlio che si avvicina a un’erba a base di Cbd, ripeto assolutamente innocua, piuttosto che vederlo andare in giro per quartieri malfamati a cercare l’erba classica e fuori legge”.

Della Rocca ha aperto il suo negozio un anno fa. Con una buona risposta di mercato. “Nasciamo dalla crisi del commercio tradizionale. Dalla voglia di cercare qualcosa di diverso. Il commercio elettronico e le multinazionali ti portano i prodotti fin dentro casa. Per i piccoli imprenditori e’ diventato difficile. Io ho investito in questa attivita’ che trovo divertente e assolutamente innocua. I turisti sorridono. Per loro comprare un biscotto con un po’ di aroma di cannabis e’ un divertimento. Tra i clienti abbiamo anche anziani, che cercano qualcosa di rilassante, un po’ piu’ della camomilla. Ecco a Salvini vorrei spiegare questo. Con assoluta bonarieta’”.

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