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A Ravenna una due giorni per rivivere il ’68 in chiave psicologica

Sabato e domenica XI convegno Icsat con relatori internazionali

Pubblicato:09-05-2018 16:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:52

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ROMA – “Vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso”. L’Italian Committee for the Study of Autogenic Therapy and Autogenic Training (ICSAT) propone una lettura in chiave psicologica sui 50 anni dal maggio ’68, con l’XI convegno ‘PUER. L’aspetto eternamente giovanile della Psiche’, sabato e domenica a Ravenna.

Due giorni per parlare del ’68 da un’angolatura diversa, gettando uno sguardo su quanto accaduto e su cosa è cambiato in questi anni dal punto di vista psicologico.

Esponenti di spicco del mondo junghiano s’incontreranno al Pala Congressi. Per ascoltarli, psicologi e analisti arriveranno da tutta Italia dalla Sicilia al Piemonte. Ci sarà anche Nancy McWiliams, professoressa di Teoria e terapia psicoanalitica alla State University del New Jersey e didatta presso l’Institute for Psychoanalysis and Psychotherapy del New Jersey, che ha voluto essere presente attraverso una video intervista realizzata da Rachele Bombace, di Dire Psicologia.


Da oltre 20 anni l’ICSAT realizza a Ravenna incontri prestigiosi e di alto livello per contenuti e relatori. Con questo convegno intende mettere a fuoco l’approccio tipicamente giovanile all’esistenza che si è imposto a partire dagli anni ’60. “Nei cinquant’anni trascorsi tra il 1968 e il 2018, in effetti, una sollecitazione intensa dell’archetipo giovanile ha modificato costumi sociali e gerarchie di valori, organizzazioni di personalità e patologie dell’individuo e delle comunità”, ha spiegato il consigliere e psicoanalista junghiano Claudio Widmann.

Gli analisti chiamano “Puer” questo archetipo giovanile, intendendo con esso uno stile di vita che copre una gamma vasta di atteggiamenti, da quelli immaturi e puerili a quelli candidi ed infantili, da quelli effervescenti e adolescenziali a quelli perennemente vitali ed eternamente giovanili. Il Puer è una qualità universale della psiche, che crea discontinuità e produce innovazione, rigenera il passato e prepara il futuro.

E’ un dinamismo vitale, che guarda con entusiasmo all’insolito e si spegne nel tedio della consuetudine, avvolge di passione ciò che inizia e adombra di noia ciò che si ripete. La sua luminosità è intensa quanto le sue ombre: accosta creatività e stravaganza, libertà e irresponsabilità, spregiudicatezza e azzardo. E l’obiettivo di questo convegno è porre in parallelo eccellenze e bassezze dell’archetipo giovanile.

Centrale sarà la testimonianza diretta di Jörg Rasche, psichiatra e psicoanalista di Berlino, che sabato mattina ripercorrerà da questo punto di vista il background di eventi del Movimento Studentesco Tedesco a Berlino Ovest, l’isolato contrafforte occidentale al blocco comunista.

Tra i relatori figura anche Carole Beebe Tarantelli, psicoanalista clinicamente impegnata in gruppi per donne vittime di abuso o liberate dalla prostituzione coatta. È stata socialmente attiva per tre legislature nella riforma della psichiatria, della legge contro la violenza sessuale e del sistema sanitario. Personalmente colpita dalla violenza terrorista, da anni studia il trauma psichico in relazione al terrorismo.

Curatore del convegno è Claudio Widmann, che al tema ha dedicato il volume ‘C’era un ragazzo che come me. L’eternità breve dell’archetipo giovanile’, Edizione Magi. L’evento ha il Patrocinio del Comune di Ravenna ed è realizzato in collaborazione con le Edizioni Magi di Roma e con il Centro Temenos di Bologna.

ECCO LA LOCANDINA DELL’EVENTO:

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