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I minori abusati hanno mille volti: dalla rabbia alla finta normalità per vergogna

di Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO (Istituto di Ortofonologia)

Pubblicato:09-05-2016 10:26
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:41

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di Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO (Istituto di Ortofonologia)

“Le reazioni dei bambini oggetto di violenze possono essere molto diverse tra loro”, spiega alla DIRE Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva da 40 anni attento al mondo dell’infanzia.“Ci sono quelli molto piccoli che iniziano a manifestare comportamenti eclatanti che evidenziano un vissuto estremamente doloroso. I bambini più grandi, invece, pur avendo sofferto non mostrano atteggiamenti particolari, piuttosto sviluppano una sorda rabbia e un incupimento che li porta a cambiare le loro relazioni. Infine, ci sono i minori che apparentemente sembrano sereni, come se nulla fosse accaduto, ma in realtà vivono l’essere stati vittime con un forte senso di colpa”.

Un bambino che subisce un abuso deve essere aiutato il prima possibile. “Lo sfogo è certamente positivo, ma non risolutivo”, chiarisce lo psicoterapeuta. “Il minore deve essere aiutato a ricompattare una rottura interna. Il trauma non si risolve con un’esternazione dolorosa o il pianto. I bambini devono affrontare in modo protetto e tutelato i loro drammi per potergli dare una forma da rivedere, comprendere e realmente dimenticare”.


Castelbianco avvisa: “Non è detto che il loro dramma esplodi subito, ma in assenza di assistenza questo dolore si manifesterà senza dubbio negli anni successivi causando problematiche diverse: depressione, bambini abusati che poi diventano abusanti anche loro; comportamenti sessuali a rischio e condotte devianti”. Per non parlare delle conseguenze psicologiche di quei minori che hanno rotto il silenzio omertoso che difendeva i loro carnefici. “Sicuramente lo sfogo all’inizio dà grande sollievo- ripete lo psicoterapeuta dell’età evolutiva- ma non è duraturo a meno che non sia sostenuto e consolidato. Basti pensare che alcuni familiari potrebbero andare sotto processo e molti bambini non sono in grado di reggere la responsabilità di pensare che per loro colpa la madre, il padre o il nonno vadano in galera. Questa è una società che sfrutta l’infanzia e bisognerebbe far sentire a tutti che i bambini sono oggi tutelati giuridicamente per spaventare, almeno sulla carta, le persone con cattive intenzioni. Questo strumento non diventi però- conclude Castelbianco- un mezzo per togliere i bambini ai genitori in modo superficiale”.

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