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Atac, ‘Mejo de No’ a Raggi: “Vera carne da macello è il concordato”

"Il suo considerare superfluo il referendum fissandone la data durante il ponte del 2 giugno, è il segno del totale disinteresse per il trasporto pubblico e per l’opinione dei romani"

Pubblicato:09-04-2018 15:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:44
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ROMA – “Dopo aver fissato la data del referendum all’interno del ponte del 2 giugno e aver evitato il confronto sul concordato, stupiscono le dichiarazioni della sindaca Raggi sulla sua volontà di mantenere pubblica Atac ed il suo servizio, visto che le azioni portate avanti fino ad ora hanno condotto l’azienda ad un concordato preventivo, per cui con una spesa di 12 milioni non sono ancora riusciti a costruire un piano di rientro credibile. Siamo allibiti poi dalla sicurezza con la quale si cerca di far credere che la direzione su Atac sia chiara: non c’è mai stato un momento così confuso come in questi ultimi tempi, visto anche che mentre la Raggi parla tanto di pubblico nel frattempo, come riportano le indiscrezioni degli ultimi mesi, ha già predisposto l’allargamento della quota del trasporto pubblico già attualmente affidata al privato”. E’ quanto fanno sapere dal Comitato Mejo de No.

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“Inoltre, il suo considerare superfluo il referendum fissandone la data durante il ponte del 2 giugno, è il segno del totale disinteresse per il trasporto pubblico e per l’opinione dei romani, proprio da parte di chi ha tanto decantato la democrazia diretta- proseguono dal comitato- A quanto pare, la Raggi considera l’opinione dei romani superflua. Le conviene forse che i romani non si esprimano su questo tema? Le conviene forse che la direzione politica non sia chiara per mascherare una manovra impopolare? Noi preferiremmo che la sindaca smettesse di galleggiare sulle questioni che riguardano la Città, in particolare sul referendum, ed iniziasse a prendere posizione anche su Roma Metropolitane e i suoi dipendenti, smettendo di mostrare sicurezza quando di chiaro in questa vicenda c’è ben poco”.


“La sindaca- concludono da Mejo de No- lasci che i cittadini si esprimano e nel frattempo ci spieghi come intende risolvere il problema infrastrutturale di Roma che è il vero problema del trasporto pubblico, mentre invece nel Pums sostituisce le metropolitane con impianti a fune, le famigerate funivie, che aggraverebbero solamente la già critica sostenibilità del servizio. Spieghi alla città di Roma i termini del concordato e come vuole rilanciare veramente il trasporto pubblico locale, se ne è capace. Se vuole parlare di gestione pubblica ci dica cosa sta facendo per reperire i fondi per il completamento delle infrastrutture previste dal Piano regolatore generale”.

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