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Gli avvocati di Bologna e il ‘battibecco’ con Renzi

BOLOGNA - "Ci vuole un'Italia che corre e fa le

Pubblicato:09-04-2016 14:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

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Matteo_RenziBOLOGNA – “Ci vuole un’Italia che corre e fa le cose e non che ingrassa i conti correnti degli avvocati per le varie cause”. Questa la frase esatta detta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi l’11 marzo scorso, in occasione dell’abbattimento dell’ultimo diaframma di galleria sulla Salerno-Reggio Calabria. Una frase ‘impugnata’ con una lettera- che ha avuto anche risposta- dal sindacato degli avvocati di Bologna. E’ stato il giovane legale Jacopo Mannini, che ha 34 anni e fa parte del direttivo del sindacato degli avvocati di Bologna, a spiegare al premier che si tratta di una professione non semplice, per cui bisogna sgobbare (“Passo alla mia scrivania anche 14 ore al giorno”), e che lui affronta con grande passione. Mannini ha anche aggiunto che gli avvocati spesso si spendono proprio per evitarlo, il contenzioso di cui ha parlato; altro che pensare solo a fare processi per arricchirsi. “Quello che forse Lei ignora- scrive Mannini a Renzi- è che l’avvocato, nella grande maggioranza dei casi, svolge una fondamentale funzione deflattiva del contenzioso, offrendo consulenze sulla corretta applicazione delle norme, redigendo contratti che prevengano future dispute, effettuando delicate operazioni di mediazione tra le parti, sia in sede stragiudiziale, sia in sede giudiziale”. E ancora: “La maggior parte dei clienti si rivolge a noi prima che sorga una controversia e, molte volte, proprio grazie al nostro intervento, si scongiura il ricorso all’autorità giudiziaria“. Senza contare i casi in cui agli avvocati tocca difendere chi ha subito un torto, o le conseguenze di una legge ingiusta. Per tutti questi motivi, spiega l’avvocato bolognese, quella frase pronunciata da Renzi lo ha indignato, perchè aveva “evidenti finalità demagogiche e populiste”, dava una “visione semplicistica e stereotipata dell’avvocatura” e così facendo gettava discredito, indistintamente, su un’intera categoria“.

giustizia tribunaleIn questi giorni, a Mannini (e al sindacato degli avvocati di Bologna che aveva sottoscritto e condiviso la sua missiva), è arrivata la risposta del premier. Risposta in cui, di fatto, Renzi dice che ce l’aveva col legislatore, perchè è ad esso che spetta il compito di migliorare il sistema della pubblica amministrazione, in cui Renzi vorrebbe vedere “meno contenzioso”. Ecco il testo integrale: “Egregio avvocato, dove sarebbe il grave danno? Se il sistema della pubblica amministrazione non funziona è colpa degli avvocati? No. Ma di chi deve cambiare le cose, cioè del legislatore. Vorrei che ci fosse meno contenzioso negli appalti della pubblica amministrazione”. Una risposta che non ha soddisfatto il sindacato dei legali. “É evidente che l’effetto di facili affermazioni come quelle di Renzi– dice il segretario, Giovanni Delucca- sia quello di ingenerare nei cittadini una gratuita percezione negativa della categoria, anche a fronte di responsabilità che, per ammissione dello stesso premier, non sono attribuibili agli avvocati”.


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