NEWS:

VIDEO | Oggi a Roma la protesta dei sindacati, Landini: “Si apre fase nuova”

ROMA – È partito con una mezz’ora di anticipo rispetto alla tabella di marcia il corteo di Cgil, Cisl e Uil che protesta contro le politiche economiche e sociali del governo. Verso le 9.15 la testa del corteo si è mossa da Piazza della Repubblica vista la molta affluenza di partecipanti che affollavano la piazza […]

Pubblicato:09-02-2019 10:31
Ultimo aggiornamento:09-02-2019 10:31

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp




















ROMA – È partito con una mezz’ora di anticipo rispetto alla tabella di marcia il corteo di Cgil, Cisl e Uil che protesta contro le politiche economiche e sociali del governo. Verso le 9.15 la testa del corteo si è mossa da Piazza della Repubblica vista la molta affluenza di partecipanti che affollavano la piazza vicino alla stazione. Il corteo ha percorso via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto, per arrivare in Piazza San Giovanni in Laterano. Sul palco, prima dei comizi conclusivi, prenderanno la parola sei delegati e delegate per dare voce a tutti i settori e le generazioni del mondo del lavoro: un’infermiera del 118, una pensionata, un rider, un delegato Ilva, una delegata della scuola, un lavoratore edile.

Intorno alle 12 hanno preso la parola i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Stimati oltre 1.300 pullman, 12 treni, 2 navi dalla Sardegna, più di 1.000 voli. Si tratta della prima manifestazione del neosegretario della Cgil che si è messo alla testa del corteo per i primi metri e poi si è mescolato tra i manifestanti.


SINDACATI, CGIL: CANTANDO ‘BELLA CIAO’, ANTIFASCISTI SEMPRE

“Cantando ‘Bella ciao’. Perché siamo antifascisti sempre e ci riconosciamo nella Costituzione e nei suoi valori. Sempre! #futuroallavoro #9febbraio #CgilCislUil”. Cosi’ sull’account twitter della Cgil nazionale, che posta un video della manifestazione.

LANDINI RIEMPIE SAN GIOVANNI: SIAMO NOI IL CAMBIAMENTO

Quando Maurizio Landini prende la parola, piazza San Giovanni è gremita e il suo intervento, più lungo del previsto, è spesso interrotto dagli applausi. E’ l’epilogo di una mattinata passata tra la gente. La sua prima manifestazione da segretario della Cgil inizia in piazza della Repubblica, dove verso le 9 si mette alla testa del corteo, ma poco dopo si infila tra i manifestanti, tanto che gli stessi organizzatori sono presi in contropiede: ‘Non sappiamo dove sia’, dicono a chi lo cerca. Poi torna in testa, al suo fianco i leader di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Selfie, strette di mano, dichiarazioni a tutti i giornalisti che lo avvicinano. Gli slogan prendono di mira il governo (‘Meno stati sui social, più stato sociale’), Di Maio (‘No TAV uguale No Lav’) ma soprattuto Salvini. Tanti cartelli con la scritta ‘C’è una sola razza, quella umana‘ e dal corteo si leva un coro: “Landini, Landini caccia via Salvini!”.

Lui, arrivato sul palco, si rivolge subito all’esecutivo gialloverde: “Se chi ci governa ha un briciolo di intelligenza deve ascoltare questa piazza, perché noi siamo il cambiamento”. Interpellato dalla ‘Dire’ sulla sua prima piazza da segretario, Landini sottolinea: “Da questa piazza emerge un’altra idea di Paese. Le aspettative su di me le sentivo anche prima… Quando sono stato eletto ho capito che mi aspettava un compito impegnativo”.

Ma l’ex leader delle tute blu non crede all’ uomo solo al comando: “E’ molto importante il fatto che il lavoro da fare sia collettivo, questa piazza lo dimostra, perché qui c’è una grande domanda di partecipazione e questo ci dà forza. Nessuno da solo può risolvere i problemi”. Tra i manifestanti, tanti delusi dalla sinistra e ora anche da Lega e 5 stelle, che pure in tanti hanno votato: “Il fatto che gli iscritti di Cgil, Cisl e Uil abbiano votato Lega e 5 Stelle è un dato oggettivo, ma le persone sono intelligenti e se sono qui- osserva- è perché i loro problemi non sono stati risolti: i precari sono rimasti precari, i salari sono ancora bassi, la riforma Fornero non è stata cambiata, l’evasione fiscale resta“.

Quella di San Giovanni insomma è una piazza scontenta del governo, che fa fatica a riconoscersi nei partiti e cerca una rappresentanza. Lo spiega la leader della Fiom, Francesca Re David: “La politica tradizionale appare chiusa in se stessa e fa fatica a dare le risposte, perché non ascolta. Non c’è dubbio che molti nostri iscritti abbiano votato Lega e 5stelle- osserva- e questo è avvenuto proprio perché non sono stati ascoltati. Ora è forte il compito della rappresentanza sociale e c’è molta aspettativa”. Aspettativa che investe in particolare il neo segretario della Cgil? “Sì, e questo è positivo perché la gente si riconosce in lui e la relazione anche sentimentale con chi rappresentiamo ha la sua importanza”.

LANDINI: QUANTI SIAMO? CONTATECI

“In tanti ci chiedono ‘quanti siamo’. Ce ne sono troppi che danno i numeri in questo Paese. Allora diciamo: noi non diamo numeri, contateci voi. E a chi ci governa diciamo, se hanno un briciolo di intelligenza, di ascoltare questa piazza perché noi siamo il cambiamento”. Lo dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza San Giovanni.

FURLAN: GOVERNO ESCA DA REALTÀ VIRTUALE E CAMBI LINEA

“Il governo esca dalla realtà virtuale e si cali nel mondo reale, del lavoro”. Lo dice il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, a margine della manifestazione unitaria dei sindacati. “L’unica cosa che cresce- ha spiegato- è lo spread ed è evidente che le cose stanno andando male. Il governo si fermi e cambi la sua linea economica. Sblocchi le infrastrutture, le medie e grandi opere per cui ha bloccato senza alcun motivo miliardi e miliardi e oltre 400 mila posti di lavoro e gli investimenti su Impresa 4.0, sulla ricerca, su innovazione e scuola”.

I sindacati, prosegue Furlan, propongono “una bella riforma fiscale che renda più pesanti le buste paga dei lavoratori, siamo un paese dove il 90% dell’erario è sovvenzionato da lavoratori e pensionati, bisogna guardare a loro”.

FURLAN: SBLOCCARE LE OPERE, NOI VOGLIAMO LA CRESCITA

“Si bloccano le infrastrutture. 80 miliardi bloccati. 400mila posti di lavoro bloccati. Ma per cosa? Per andare incontro alle nuove elezioni europee? Noi abbiamo bisogno che subito si sblocchino gli investimenti! Si dia un futuro al nostro Paese”. Così la leader della Cisl, Annamaria Furlan, dal palco di Piazza San Giovanni, durante la manifestazione unitaria, che continua: “Non ci appassionano le inutili discussioni. Vogliamo la crescita. Perché senza la crescita non c’è lavoro, e senza lavoro non c’è dignità. La Tav, la Gronda, la Pedemontana veneta. Ma anche le tante opere infrastrutturali bloccate del nord e del sud. L’Italia reale ha bisogno di collegamenti. Ha bisogno di essere davvero un ponte sul Mediterraneo e tra il Mediterraneo e il resto della nostra Europa. Il futuro, la digitalizzazione, il nuovo modo di lavorare, hanno bisogno di investimenti, di tanta formazione”. I nostri giovani, conclude la sindacalista, “devono espatriare, andare altrove a portare la loro voglia di cambiare, la loro conoscenza, la loro voglia di futuro, ma noi li vogliamo qua. A mettere su il futuro”.

FRATOIANNI: QUESTA GRANDE PIAZZA ESIGE RISPOSTE DAL GOVERNO

“Questa è una piazza importante perché pone una questione decisiva per il Paese: c’è bisogno di lavoro, di dare un futuro senza precarietà alle generazioni piu giovani, ridare dignità ai diritti dei lavoratori”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali parlando con i cronisti a margine del corteo di Cgil Cisl Uil a Roma.

“L’Italia è in recessione, i problemi sociali continuano ad aumentare- prosegue il leader di SI- e il governo cosa fa? Se la prende con i più deboli, con i migranti, non intacca la diseguaglianze crescenti, e Di Maio dice di non capire perchè oggi si manifesta in piazza. Non ci siamo proprio. Questa grande piazza esige una risposta- conclude Fratoianni- ora”.

 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it