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All’università Niccolò Cusano giornata sull’ingegneria agroindustriale

Bella: "I nostri ingegneri agroindustriali trovano subito lavoro"

Pubblicato:09-02-2018 14:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:27

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ROMA – Bioeconomia, nuove soluzioni tecnologiche, sistema di riciclaggio degli scarti industriali, economia circolare: sono alcune delle tematiche affrontate all’Università Niccolò Cusano, dove si è svolta una giornata dal titolo ‘Ingegneria agroindustriale: dalla ricerca alle applicazioni’, organizzata dal preside della facoltà di Ingegneria dell’ateneo, Gino Bella, e dalla professoressa Ilaria Cacciotti, del dipartimento di Ingegneria. Tra i tanti ospiti accorsi Andrea Budelli, vicepresidente Ricerca e sviluppo Europa alla Heinz Innovation Center, Alessandro Ruggieri, magnifico rettore dell’Università della Tuscia di Viterbo, Paola Dugo, dell’Università di Messina, e Franco Cotana del dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi di Perugia.

Ad aprire la giornata il rettore Fabio Fortuna: “Questo è un corso che rispecchia il nostro Paese- ha dichiarato- dove l’agricoltura ha sempre avuto un ruolo importante, ma ha visto diminuire la sua rilevanza nel corso del tempo. Questo è il momento di rilanciarla nel modo dovuto. In questo senso sono molto utili tutte le evoluzioni che ci offre l’attività di ricerca in questo campo e noi come Università Niccolò Cusano abbiamo pensato a un corso di laurea che si rivolga solo a questo settore”.

Un corso di studi che dalla sua genesi ha sempre guardato al mondo del lavoro. Non a caso è orientato a realizzare un percorso formativo che fornisca conoscenze idonee a svolgere attività professionali in diversi ambiti, anche concorrendo ad attività come la progettazione, la produzione, la gestione e organizzazione, l’assistenza delle strutture tecnico-commerciali, l‘analisi del rischio, la gestione della sicurezza in fase di prevenzione ed emergenza, sia nella libera professione che nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche.


Un percorso che offre ai ragazzi molteplici competenze: dall’interpretazione dei meccanismi molecolari che determinano le caratteristiche di un prodotto alimentare, in relazione al processo tecnologico e agli aspetti di qualità e sicurezza connessi alle macromolecole alimentari. Infine, saper affrontare problemi di controllo e di progetto per le operazioni unitarie trattate, saper condurre attività di testing sui materiali di confezionamento e di interpretarne i risultati o ancora il bilancio di una impresa alimentare e le tecniche economiche di gestione aziendale.

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