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Foibe, Mattarella: “Pianificata la volontà di epurazione etnica”

Anche le foibe e l’esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria

Pubblicato:09-02-2018 10:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:27
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ROMA – “Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento per ricordare una pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel Novecento. Una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: “Le foibe, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane”.

Anche le foibe e l’esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria

“Alla durissima occupazione nazi-fascista di queste terre- dice ancora il Capo dello stato-, nelle quali un tempo convivevano popoli, culture, religioni diverse, seguì la violenza del comunismo titino, che scatenò su italiani inermi la rappresaglia, per un tempo molto lungo: dal 1943 al 1945. Anche le foibe e l’esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria che hanno caratterizzato molti decenni nel secolo scorso. I danni del nazionalismo estremista, dell’odio etnico, razziale e religioso si sono perpetuati, anche in anni a noi molto più vicini, nei Balcani, generando guerre fratricide, stragi e violenze disumane.

L’Unione Europea è nata per contrapporre ai totalitarismi e ai nazionalismi del Novecento una prospettiva di pace, di crescita comune, nella democrazia e nella libertà

Oggi, grazie anche all’Unione Europea, in quelle zone martoriate, si sviluppano dialogo, collaborazione, amicizia tra popoli e stati”. “Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema”, conclude.


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