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Fao, contro Zika la tecnica dell’insetto sterile

ROMA - La Fao ha annunciato oggi l'intenzione di dare

Pubblicato:09-02-2016 17:32
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:56

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zikaROMA – La Fao ha annunciato oggi l’intenzione di dare il suo contributo nella lotta al virus Zika, di concerto con l’Oms, e per farlo propone una soluzione di lungo periodo che potrebbe essere una buona alternativa all’uso intensivo di insetticidi. Questi prodotti chimici, seppur indispensabili nel contrasto di un morbo che si sta espandendo velocemente, sono dannosi per la salute dell’uomo e dell’ecosistema. Pertanto l’Agenzia considera anche metodi alternativi, come l’uso della ‘tecnica dell’insetto sterile’ sviluppata dal programma congiunto tra la Fao e la Iaea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) sulle tecniche nucleari nell’alimentazione e nell’agricoltura.

Questa- spiega l’Agenzia per l’Alimentazione e l’agricoltura in un comunicato- e’ una forma di controllo dei parassiti “che utilizza radiazioni ionizzanti per sterilizzare gli insetti maschi, che vengono riprodotti in serie in strutture speciali di allevamento”.

“Questo metodo- chiarisce ancora l’Agenzia- e’ stato usato con successo in tutto il mondo per oltre 50 anni per vari parassiti agricoli, come i moscerini della frutta, le mosche tse-tse, le mosche callifore e le tignole. Il suo impiego contro le malattie trasmesse dalle zanzare- prosegue- come ad esempio il vettore del virus Zika, quello del virus dengue e quello del virus chikungunya, e’ in fase sperimentale con alcuni test pilota che si sono conclusi con successo ed altri che mostrano risultati promettenti”. Oltre alla tecnica dell’insetto sterile, un altro intervento rapido e relativamente semplice consiste nel garantire “la rimozione dell’acqua stagnante utilizzata dalle zanzare per riprodursi”, come informa ancora la nota. Per quanto riguarda l’uso di insetticidi, si ricorda il memorandum di intesa stilato dalla Fao e dall’Oms nel 2007 che prevede una lista di raccomandazioni atte a garantire un uso responsabile e che riduca il rischio di contaminazione dell’ecosistema.


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