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Crisi, allarme della Fim: “La situazione dello stabilimento Alstom di Sesto San Giovanni è molto critica”

MILANO - "La situazione dello stabilimento Alstom di

Pubblicato:09-02-2016 16:42
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:56

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MILANO – “La situazione dello stabilimento Alstom di Sesto San Giovanni è molto critica, e siamo molto preoccupati per gli scenari futuri. Lo scorso 2 febbraio avevamo un incontro con i vertici General Electric che avrebbero dovuto rispondere alla nostra richiesta di fare chiarezza su un piano industriale inaccettabile, e proporre un’alternativa per il mantenimento e il rilancio del sito. Purtroppo però l’azienda ha annullato l’incontro senza proporre altre date“. Il segretario Fim-Cisl di Milano Giuseppe Mansolillo lancia l’allarme sul futuro dello stabilimento di Sesto e lancia un appello al ministro Guidi, “che abbiamo coinvolto direttamente- racconta alla ‘Dire’- e confidiamo che il governo si impegni per far fronte a un contesto che sta assumendo contorni sempre più drammatici, perché a conti fatti tutto è fermo”.

Lo stabilimento Alstom Power di Sesto San Giovanni da mesi ormai si trova a gestire una delicata situazione di riassetto aziendale scaturita dall’acquisizione di Alstom da parte della General Electric: “Non capiamo come mai questo stabilimento pare essere abbandonato a se stesso, visto che sta calando drasticamente la produzione, il che non solo mette in difficoltà i 236 lavoratori che da qui al 2017 usciranno dall’organico industriale, ma anche il futuro dello stabilimento stesso– prosegue il segretario Fim- nonostante la General Electric abbia annunciato di voler investire 600 milioni di dollari in Italia”. Insomma una questione spinosa che rischia di incancrenire coinvolgendo più settori: “Secondo l’attuale piano industriale la Alstom dovrebbe presentarsi al 1° gennaio del 2018 con sole 174 persone, nonostante lo scorso anno si sia creato anche un centro di formazione associato allo stabilimento che formasse personale sulle turbine attingendo anche dalle scuole professionali. A questo aggiungiamo che 93 persone non dipendenti da Alstom rischiano il posto. In sostanza- conclude Mansolillo- qui non riusciamo non solo a trovare soluzioni per l’immediato, ma siamo molto preoccupati per gli scenari futuri”.


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